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Cronaca Redazione 25 marzo 2009 23:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NAPOLI - Un appello al ministro Bondi per scongiurare la chiusura dell’emeroteca Tucci è stato predisposto dalla sentatrice Diana De Feo. La richiesta, già pervenuta sulla scrivania del ministro, è stata sottoscritta da tutti i parlamentari campani del Popolo della libertà, e da tutti i componenti della Commissione Cultura del Senato, tra cui il presidente, Guido Possa.
Caro illustre Ministro,
mentre si discute a Napoli sull'organizzazione del Forum delle Culture e si stanziano mille euro regionali per la festa del Merlo Maschio, la città sta per perdere una delle sue vere eccellenze: l'Emeroteca Tucci, istituzione fondata oltre un secolo fa, nel 1907, e ospitata, col le sue 8500 testate giornalistiche del mondo, italiani e stranieri, nel Palazzo delle Poste.
In mancanza di immediati fondi regionali o statali o di un accordo tra Stato e Regione, il prezioso patrimonio dell'emeroteca napoletana sarà trasferito alla Biblioteca Nazionale di Firenze. La regione Campania che elargisce la somma di 7 milioni di euro, 14 miliardi di vecchie lire l'anno, per l'arte contemporanea del "Museo Madre", che al momento un deficit di 8 milioni di euro, non assicura, come stabilito da una legge regionale del 1996, la sopravvivenza di una realtà, parte integrante del patrimonio culturale del mezzogiorno, patrimonio prezioso per gli studi storici e universitari, sono oltre 200 l'anno le tesi preparate dai giovani nell'ambito di quello che si deve considerare come un vero e proprio "museo della composizione", così si definisce la stessa Emeroteca Tucci.
Un'istituzione che è anche, come la Biblioteca Benedetto Croce di Palazzo Reale, un patrimonio nazionale da tutelare e proteggere attraverso accordi Governo-Regione ma anche con i fondi dello stato per le grandi istituzioni nazionali di carattere culturale.
In attesa di una tua immediata, e sono sicura, come nel recente passato, costruttiva risposta, ti comunico che questo appello porta la firma di tutti i senatori campani, dei deputati e di quasi tutti i membri della 7° commissione cultura, senza distinzione tra maggioranza e opposizione. Con stima e amicizia
Diana de Feo
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