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Cronaca Redazione 28 maggio 2009 00:53 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Le emissioni di polveri sottili prodotte dal termovalorizzatore di Acerra, nel Napoletano, hanno superato la soglia consentita dalla legge, finora, per 15 giorni dall'inizio dell'attività dell'impianto, inaugurato lo scorso 26 marzo. Continua a leggere questa notizia
E' quanto emerge dai dati rilevati e validati lo scorso 23 maggio dall'Arpac, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania, e diffusi sul proprio sito Web.
In materia, la legge consente sforamenti di 50 microgrammi/metro cubo di polveri sottili, le cosiddette Pm10, per 35 volte nell'arco di un anno. Il problema dell'inquinamento, atmosferico e non, è stato all'origine di moltissime manifestazioni di protesta organizzate dagli abitanti della zona che, preoccupati per la loro salute, si sono opposti duramente alla costruzione dell'impianto, destinato a produrre energia dalla combustione dei rifiuti.
L'avvio dell'impianto -- gestito dall'ex municipalizzata di Brescia e Milano A2A -- è stato considerato una delle condizioni per porre fine all'emergenza rifiuti che ha messo in ginocchio Napoli e dintorni alla fine del 2007.
Il termovalorizzatore -- che assorbe 2.000 tonnellate di rifiuti al giorno -- non è ancora completamente a regime.
Fonte Reuters
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