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Cronaca Redazione 31 ottobre 2009 23:01 Circa 7 minuti per leggerlo stampa
La carenza di attività e servizi per il “tempo libero” ha scippato il fascino alla storica “Agorà” (nella sua accezione antropo-sociologica), contribuendo al decadimento del Nucleo Antico, a vantaggio di una “nuova piazza”: quella del Centro Commerciale. E’ lì che ci si dà appuntamento; è lì che si incontrano i nostri figli, che fuggono da una Marigliano “che non offre… niente”.
Ma cosa ha di tanto attraente un centro commerciale?! Una semplice lettura filologica ne annovera poche componenti: il posto auto esterno, la pedonalizzazione degli esercizi commerciali (una sfilza di anonime botteghe in franchising condotte da anonimi commessi), un punto ristoro qua e là che ti rovina il fegato, propinandoti prodotti che nulla hanno a che fare con la nostra dieta mediterranea, e poi tanti, ma tanti spazi per il tempo libero: il multisala, l’area fitness, la piscina, tra un po’ un albergo….
Ho piacere che il nostro sindaco, Antonio Sodano, il collega assessore Sebastiano Molaro, il presidente del Consiglio Comunale Michele Cerciello abbiano posto attenzione al Centro Storico. I “ragazzi” dell’Agenzia Laboratorio 51, la Media Group Communication che ringrazio, mi hanno dato l’opportunità di una ulteriore lettura delle modalità di valorizzazione del nostro Tessuto Generatore. Azioni che sono già volontà di Consiglio Comunale. Un’analisi del nostro territorio fatta per elementi areali, lineari e puntuali che, ovviamente Vi risparmio, ci porta ad individuare TRE ASSI, tre direttrici di sviluppo che hanno enormi capacità di attrazione e di radicale trasformazione di Marigliano: una cittadina che, non più di 30 anni fa, era il fiore all’occhiello della fascia pedemontana del sistema Somma/Vesuvio e che, oggi, altro non è che una frangia “dormitorio” tra due realtà al contorno che sono arcinote… Vediamole queste direttrici:
-Il decumano major.
Proviamo a chiudere gli occhi e ad immaginare Via Giannone (con C.so Vittorio Emanuele e C.so Umberto) liberata dagli anditi di servizio, pedonalizzata e a traffico veicolare limitato, munita di dissuasori mobili (quelli che si annegano nel manto stradale per consentire il transito veicolare ai residenti o ai mezzi per il carico/scarico delle merci ad ore prestabilite). Non ci vorrebbe mica tanto a munirla di un Piano del Colore e dell’Arredo Urbano (in fondo, è quello che dice il Piano di Valorizzazione approvato all’unanimità dal C.C. del 30.3.’06)! …Ditemi: c’è una galleria commerciale più bella e “più storica”? Si, vabbè, osserverete: “ma non hai detto che mancano i servizi per il tempo libero?!”. ..L’area della fiera settimanale è utilizzata mezza giornata a settimana. Perché non pensare ad un solaio, a quota pressappoco di Via Isonzo, che copra l’area del mercato? Il volume che si otterrebbe potrebbe ospitare un multisala, un bowling, una sala per congressi, e chi più ne ha ne metta! Sulla copertura potrebbe, per carità, continuare a svolgersi la Fiera! Mi direte: col cavolo! Con quali soldi? Ebbene, la “cosa” è fattibile con il project-financing, che consente la costituzione di società a capitale misto pubblico/privato. Come in una “permuta immobiliare” il Comune ci mette il terreno, gli imprenditori i soldi che le pubbliche amministrazioni non hanno. Fino a quando non sarà espressa una volontà avversa, ciò è già stato approvato dal Consiglio Comunale del 30.3.’06 e poco importa se vi siano o meno finanziamenti regionali per il “capitolo legge 26”.
Ecco lo stralcio della relativa norma approvata in C.C. e, all’attualità, vigente:
“Ambito 1.4: L’area adibita a mercato settimanale
Particolare attenzione sarà posta al fine di fruire quotidianamente dell’area utilizzata per la fiera settimanale. La progettualità relativa allo spazio fiera avrà anche il fine di agevolare la pedonalizzazione del nucleo originario, la realizzazione di uno spazio polivalente, anche a più piani, anche interrati, da realizzarsi anche con partners pubblico/privati.”
Per precisione e completezza, mi piace rammentare l’iniziativa che ha portato alla realizzazione del parcheggio a margine del nucleo storico (quello nell’area dismessa delle FF.SS.). Cosa avrebbe il nostro Nucleo Antico in meno di un Centro Commerciale?! Concludo con le Piazze, che preferisco chiamare Agorà: trovo vergognoso che Piazza Castello sia uno squallido parcheggio per auto da rottamare, così come sono sempre più convinto che Piazzetta Annunziata possa essere trasformata da invaso ad “involucro” con un semplice telo smontabile, sempre reversibile, che contribuisca a migliorare l’acustica di auspicabili concerti di band locali, oltre che del solito, sempre benvenuto, jazz. Adoro Viella del Campanile che sembra la naturale galleria di esposizione di prodotti artigianali e di arte. Ben 25 anni fa, insieme ad uno scenografo, provammo a buttare giù una qualche idea, con una delle prime versioni di autocad
Il progetto Asse/Parco. Questo progetto prevede la saldatura della villa comunale al castello Ducale, la realizzazione di un dispositivo di traffico che era routine solo 20 anni fa, l’apertura di un “maledetto” cancello verde, il coinvolgimento delle Forze Volontarie della Protezione Civile. Vi riporto uno stralcio di quanto è stato approvato dal C.C.: “il Progetto “Asse-Parco” ha per oggetto la realizzazione di un parco dei servizi, del verde, che consenta la fruizione delle emergenze architettoniche anche a cittadini anziani e/o diversamente abili e/o affetti da handicap motori, visivi, uditivi, con un sistema di opere che vanno dalla pavimentazione (in pietra lavica) alla passeggiata “assistita”. Un anziano o disabile, anche se non-vedente, potrà recarsi agli Uffici Comunali, o all’Ufficio Postale, alla Biblioteca Comunale, o più semplicemente alla villa comunale, senza barriere funzionali e/o architettoniche, senza incontrare il traffico veicolare.
E’ previsto il ripristino della originaria recinzione della Villa Comunale, con almeno un varco pedonale di accesso lungo il muro di cinta del castello ducale.” E’ assurdo che molti bambini non abbiano mai avuto accesso al Castello ed all’annesso Boschetto.
“Detto tra Noi” di Eduardo Bennato (1973)
…Guarda quel castello
è tuo, è tuo se lo vuoi...
Io aprirò il cancello
e tu, tu mi seguirai...
... e dentro i viali di quel giardino, ti ci ritroverai:
ci hai vissuto per ore ed ore nei sogni tuoi...
... ed alla sorgente di acqua fatata poi ti disseterai,
ma già tu scuoti la testa, la favola forse sai...
... si, è vero!
Detto tra noi, sono solo un brigante, non un re…
Detto tra noi, io non sono un gigante,
draghi non ne ho ammazzati mai...
Ho un progetto in mente,
un parco in ogni città.
Quanto spazio verde,
la vita per voi cambierà...
IL PARCO NELLA CITTA’ DI MARIGLIANO
E’ PRATICAMENTE GIA’ FATTO!!!
BASTEREBBE UN DISPOSITIVO DI TRAFFICO VEICOLARE!!
BASTEREBBE APRIRE UN CANCELLO!!
IL CONSIGLIO COMUNALE LO HA GIA’ VOTATO ALL’UNANIMITA’!!
Il nuovo pendolo della rete cinematica. Il terzo ed ultimo asse è quello acquisito alla recente rete cinematica e sottratto al vecchio Alveo borbonico: il pendolo che è delimitato a nord dalla Variante e a sud dal viadotto della circumvesuviana. Un asse troppo importante per fare da “quinta” a complessi residenziali!!!!. La sua vocazione è, e deve essere commerciale e dei servizi. Lì, ho un progetto in mente, come direbbe Bennato: un altro progetto di finanza, un impianto natatorio con annesso centro multiservizi e commerciale (a scanso di equivoci: “tabelle merceologiche” non offerte, che non facciano concorrenza a quanto già è realtà commerciale) …Provo disagio per il fatto che i miei figli debbano recarsi a fare “nuoto” in una “pischera” di un comune confinante!
Nino Serpico architetto (Coordinatore della progettazione del Piano di valorizzazione ex L.R. 26/’02).
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