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Cronaca Redazione 02 luglio 2010 23:24 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Anche quest’anno termina una delle attività che da tempo i giovani di Azione Cattolica della parrocchia Santa Maria delle Grazie di Marigliano, insieme con il parroco don Pasquale, offrono alla nostra città. Un’attività svolta da circa tre anni, finora un po’ nel “silenzio”, ma che desideriamo, ora, condividere con voi.
Raccogliendo l’invito ad essere cittadini degni del Vangelo, abbiamo iniziato qualche anno fa a dare uno sguardo in più alle nostre realtà. Il primo passo verso una matura attenzione alla situazione delle nostre città è quello di porsi in ascolto dell’esistenza quotidiana delle nostre comunità civili, per coglierne aspetti positivi e al tempo stesso per accoglierne inquietudini e fragilità. Tra le tante esigenze, ci è parsa imminente la necessità di offrire un “doposcuola” gratuito a tutti i bambini con situazioni di disagio economico e sociale.
Bambini poco seguiti dalle famiglie che difficilmente si inseriscono al meglio nell’ambiente scuola. In accordo con le scuole elementari e medie di Marigliano, abbiamo accolto circa 18 tra bambini e ragazzi che hanno avuto la possibilità, dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 17:00, di essere seguiti da diversi giovani carichi di entusiasmo e voglia di spendersi per l’altro.
Ne è nata un’esperienza di grande valore sociale e umano: oltre al profitto scolastico, infatti, i ragazzi hanno trovato nella parrocchia un luogo amico e familiare, alternativo alla solitudine delle strade.
È la testimonianza questa di una parrocchia viva, che è diventata sempre più punto di riferimento di tanti giovani della nostra città… giovani che studiano, lavorano, si divertono… ma che hanno scelto di vivere in pienezza la loro laicità, prima scegliendo di appartenere ad un’Associazione come l’Azione Cattolica Italiana e poi mostrando concretamente di saper dare valore alla dimensione ordinaria dell’esistenza, togliendo di mezzo le vecchie convinzioni che vedono la fede unicamente come esperienza “altra” che va al di là delle nostre storie.
Ilaria Cervo
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