Cronaca
Antonio Capasso
28 ottobre 2006 23:41
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LA VITA E' SICURAMENTE UN DONO
COSTITUZIONE ITALIANA
Art. 2: la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo...
Art. 32: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività ... NESSUNO PUO' ESSERE OBBLIGATO A UN DETERMINATO TRATTAMENTO SANITARIO SE NON PER DISPOSIZIONE DI LEGGE. LA LEGGE NON PUO' IN NESSUN CASO VIOLARE I LIMITI IMPOSTI DAL RISPETTO DELLA PERSONA UMANA.
Questo recita la Costituzione della nostra Repubblica, scritta da laici e cattolici e da essa traspare in maniera evidente un'etica condivisa e direi universalmente accettabile. La garanzia del diritto alla vita (...diritti inviolabili dell'uomo...), la tutela della salute e il rispetto della persona umana come limite ad ogni forma di accanimento terapeutico, procedono di pari passo e non sono in contraddizione tra loro, come taluni affermano con una lettura superficiale.
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Nel rifiuto delle cure da parte di malati terminali bisogna vedere soprattutto da un lato la perdita della dignità della vita e dall'altro il rispetto della dignità della persona che vuole ricomporre un rapporto di serenità con i propri cari e il mondo circostante. Cos'è, infatti, dignitoso nella vita di un essere umano se non la possibilità di relazionarsi con i propri simili in un rapporto paritario di scambio di cultura, di opere, di sentimenti?
Quando tutto ciò non è più possibile l'esistenza di un individuo perde la sua dignità fondamentale ed è a quel punto che emerge preponderante l'esigenza del rispetto della dignità della persona, che, svilita e diminuita nel suo manifestarsi, può (e ripeto può) condurre ad un desiderio di quiete e di riappacificazione con sé stessi e con gli altri.
Non tutti in quei momenti si comportano allo stesso modo, c'é chi resta tenacemente aggrappato alla vita (credo che siano i più) e chi invece vede nella morte una sorella della vita; cioè vede concludersi un ciclo terreno e dischiudersi un nuovo ipotetico ciclo ultraterreno; non é forse anche questo un messaggio Cristiano?
La vita è sicuramente un dono, ma nel concetto di vita è intrinseco quello di dignità e finchè l'uomo può lottare per dare dignità o maggiore dignità alla propria vita, questa comunque vale la pena di essere vissuta.
A ben vedere, tutto ciò che fa seguito a queste considerazioni è un fatto puramente tecnico; il legiferare in materia, a mio avviso, è semplice:
No all'eutanasia, perchè il rispetto della vita esige che non si dia morte;
Si al rispetto della dignità della persona che sceglie di non essere più curata;
Sì al testamento biologico, che deve essere ben articolato.
Antonio Capasso
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