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Cronaca Lucia Mautone 03 aprile 2008 07:26 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Una bambina di soli 13 anni che si ritrova a vivere il dramma di una malattia difficilissima, che ogni giorno lotta per vivere e che ama la sua città anche se non può godersela. Ecco quello che ci racconta Rosa:
" Vergogna! Vergogna! Non voglio morire di malattie che potrebbe portare anche la "munnezza" . Sono preoccupata per i gabbiani che arriveranno e per le malattie che potrebbero portare. Già sono 15 mesi che sono costretta a portare la mascherina per proteggermi da tutto ciò che potrei respirare…ora sono molto preoccupata e arrabbiata per l'immondizia che sta arrivando a Marigliano perché non voglio morire, ho tanta voglia di vivere, ho lottato tanto, ma tanto in questi mesi contro la malattia che mi ha colpito duramente: " Leucemia" volete che vi spieghi cosa vuol dire?...
Già ho paura di quello che mangio, perché i dottori dicevano che la mia malattia potrebbe essere stata causata anche da un semplice morso ad una mela! Ho quasi 13 anni e già so cosa vuol dire lottare per vivere…
Io non ci sto, sono piccola ma non stupida e capisco che come mi sono ammalata io potrebbero ammalarsi altre persone, di qualsiasi età , e questo mi fa stare ancora più male.
Ho visto cose in ospedale che non avrei voluto vedere alla mia età , né sentire la sofferenza di pianti e grida di bambini molto più piccoli di me! Ripeto non voglio morire! Questo è il mio grido. Ad una TV tedesca ho detto che se qualcuno mi chiede da dove vengo mi vergogno di dire la verità , perché purtroppo la realtà è diversa da ciò che vorrei, dentro di me sogno una città pulita in tutti i sensi, non solo Marigliano ma tutta Napoli , perché staremo bene se tutti potessero finalmente uscire di casa e respirare aria più pulita , senza più avere paura di quello che si mangia.
Qui la gente è furiosa con i politici, si sentono traditi da chi ci governa, e io penso che abbiano ragione. Sono stata tanti mesi chiusa in casa, non so ancora quando potrò ritornare a passeggiare come facevo una volta, ma quando potrò ritornare di nuovo a passeggiare? Ho paura che potrei riammalarmi di nuovo. Quando ero in ospedale la polizia a Natale è venuta nella mia stanza portandomi un regalo, e lasciandomi un triangolo di plastica con una scritta "Falchi". Quando in tv ho visto che picchiavano la gente del mio paese ho pensato: forse falchi vuol dire picchiare? Ho seguito tanti tg perché ero preoccupata per mia zia, che i falchi picchiassero anche lei , le mandavo infatti sempre sms dove le dicevo di stare attenta perché loro facevano sul serio…chiesi a zia:" Perché l'Italia è contro la pena di morte e vuole condannare me a morire di leucemia?".
Ho letto sui giornali che lì a Boscofangone c'erano anche mamme in attesa di un bambino, ho pensato al futuro di questi bambini. Le loro mamme hanno ragione a protestare per il bene dei loro bambini, io ne ho visti di bambini ammalati in ospedale, tanti ed ogni giorno sempre di più…noi vogliamo vivere, il diritto alla vita nessuno può togliercelo ma le malattie si! Di Venerdì Santo sono arrivate le prime balle a Marigliano, e continueranno ad arrivare chissà per quanti giorni ancora, oltre alle nostre campagne già inquinate si aggiunge l'immondizia e chi sa per quanto tempo… i contadini non potranno più coltivare le campagne perché anche loro sono malate. Avrei voluto manifestare anche io, ma zia ha detto che l'avrebbe fatto anche per me!
Con questa mia lettera non cambieranno le cose, però ho voluto raccontarvi quello che sento e quello che sta succedendo nel mio paese. Stavo già male prima, e non potevo uscire, figuriamoci adesso con tutta questa spazzatura.. Grazie a De Gennaro e a chi gli ha consigliato di portarla proprio da noi. "
Napoli, 01 Aprile 2008
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