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Cronaca Annamaria Bianco 02 aprile 2010 21:00 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
ACERRA – Ad Acerra gli eventi non mancano mai. Anche a dispetto di chi invece l’accusa, assieme ai suoi abitanti, di essere una città morta. Il problema vero, in questi casi, è la disinformazione. I preavvisi sono sempre minimi ed i manifesti quasi mai vengono affissi per tempo. Ciò nonostante, la gente alla fine arriva sempre: le voci di paese bastano e, nel caso della Processione del Venerdì Santo, non c’è neppure bisogno che si spargano.
E’ una consuetudine radicata, una tradizione che non è solo tale, ma anche un vanto. I figuranti coinvolti sono all’incirca mille, con costumi d’epoca realizzati con cura, a rappresentare le scene della Passione e Morte di Cristo. E, pur non essendo certo attori, riescono ad impressionare da anni anche i laici, con un corteo che fa sì che al suo interno si intreccino alla religione anche folklore, storia e cultura popolari.
Il tutto ha sempre inizio nel primo pomeriggio a Piazza Castello, dove avviene l'incontro tra le statue dell'Addolorata, seguita dalle pie donne, e del Cristo Morto, deposto dalla croce. Ad accompagnare la scena, canti struggenti e lamenti che spaventano i bambini e che commuovo le vecchiette, le quali non mancano mai all’appuntamento annuale e non perdono neppure una delle otto sequenze della Passione riprodotte: l’ingresso di Cristo a Gerusalemme, l’Ultima Cena, il Tradimento, la Condanna a morte e, infine, la Crocifissione. E’ ad assistere a questa che tutti specialmente corrono, riempiendo le strade ed invadendo letteralmente piazza Castello, sulle cui mura avviene il finale dal pathos estremo.
La manifestazione è a cura della Parrocchia del Suffragio e collabora alla sua riuscita anche il Civico Complesso Bandistico "G. Pinna", diretto dal Maestro Modestino De Chiara che accompagna comparse e cavalieri con un coro di circa 250 voci bianche, diretto dal Maestro Angelo di Costanzo. Tuttavia la Diocesi quest’anno non si è dedicata soltanto alla sua organizzazione, ma ha curato anche altri eventi. Il 29 marzo alle ore 19.30 nella Parrocchia di Sant’Alfonso Maria Liguori, in associazione con la Scuola Civica di Musica e con il Conservatorio di Avellino, ha celebrato infatti la Passio Christi con una “Sacra Rappresentazione, in un prologo, 14 quadri ed un epilogo” di Giacomo Vitale, sotto la direzione artistica di Pietro Pisano.
Il 31 marzo, poi, più o meno alla stessa ora, è stata inaugurata una nuova mostra ( che resterà disponibile fino al 18 aprile ) all’interno del Museo Diocesano antistante al Duomo, intitolata “L’uomo della Sofferenza. – L’immagine dell’uomo nella sofferenza di Gesù Cristo”, con l’esposizione di modelli iconografici in sculture lignee, sotto l’Alta Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici e antropologici per Napoli e Provincia. Provincia nella quale Acerra, ancora una volta, riesce a distinguersi grazie all’impegno dei suoi cittadini. Di ogni genere.
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