19/04/2024
(174 utenti online)
Cronaca Redazione 28 marzo 2009 22:44 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
I bambini della scuola Santa Chiara di Nola promuovono una raccolta fondi per costruire una scuola in Africa. Occorre raccogliere 50 mila euro. Si fa appello ad imprenditori e commercianti
NOLA - “Coltiviamo un sogno: costruire una scuola in Africa”. Protagonisti di questa straordinaria gara di solidarietà sono i bambini dell’istituto scolastico Santa Chiara di Nola, che tramite i loro insegnanti hanno appreso delle tristi condizioni di vita in cui vivono i bambini del Burundi. L’appello è rivolto a tutte le persone di buona volontà e anche a imprenditori e commercianti che rinunciando a un euro al giorno potranno far pervenire le proprie offerte a scuola entro gli inizi di giugno.
I bambini hanno già iniziato sistemando dei salvadanai in ogni classe dove ogni giorno viene riposta qualche moneta. A far conoscere questa iniziativa a scuola è stato il direttore scolastico don Pasquale Capasso, parroco dell’Insigne chiesa Collegiata di Marigliano che insieme a suor Carmela, religiosa di grande temperamento, ha un duro compito: spingere la gente e i genitori a superare la diffidenza e a fare delle offerte in denaro per raggiungere la cifra necessaria per costruire la scuola.
“Abbiamo il dovere di aiutare questi bambini che non hanno abiti firmati e i comfort dell’occidente –dice don Pasquale- se siamo cristiani dobbiamo seguire l’esempio di Dio che pur di difendere il prossimo è finito sulla croce. Sposiamo questa causa e contagiamo anche gli altri”. Si tratta di una somma di 50 mila euro, che se raccolta in tempo, permetterà ai piccoli del Burundi già da settembre, di poter entrare in un edificio che consentirà di distribuire meglio i frequentanti dividendoli nelle varie aule.
A tale scopo è stato promosso un incontro con padre Ciriaco, di origini africane, il quale è in Italia da circa un anno e mezzo per approfondire i propri studi teologici. Un vero e proprio sogno che vede protagonista una realtà dove il 67% della popolazione cattolica riesce a convivere con l’altra parte mussulmana nel rispetto dei diversi credi. Un vero e proprio miracolo se si pensa alle numerose guerre accese dal fondamentalismo islamico. Qui, però, lo studio è un privilegio e non un diritto riservato a tutti. Nelle classi ricavate da capanne sono ospitati più di 70 bambini che il più delle volte non hanno neanche la sedia dove accomodarsi.
Si sistemano a terra e sulle stuoie pur di poter apprendere e sperare un giorno tramite l’elevazione culturale di poter aiutare il proprio paese ad uscire dalla povertà e a sperimentare nuove forme di economia in grado di promuovere lo sviluppo nelle proprie terre.
Obiettivo sollevare le sorti del proprio paese. Ma per andare alle medie e all’Università bisogna pagare una retta mensile che solo i ricchi possono permettersi. Di conseguenza si può affermare che in Burundi la scuola è un diritto negato, soprattutto, per i piccoli rimasti orfani dopo l’ultimo conflitto. La stessa iniziativa don Pasquale la lancerà anche nella propria parrocchia, a Marigliano,
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti