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Cronaca Redazione 25 marzo 2010 15:16 Circa 8 minuti per leggerlo stampa
Il ministro dell’Economia ieri a Nola ha parlato, tra l’altro, di Banca del Sud, disoccupazione, Fondi FAS e deficit sanità.
Il consiglio alla futura giunta: “Come assessore alla Sanità mettete un generale dei Carabinieri”.
NOLA – Il tour elettorale di Stefano Caldoro, candidato Pdl alla presidenza della Giunta regionale della Campania, ha fatto tappa ieri a Nola, arricchendosi della presenza del ministro Giulio Tremonti. Il titolare del dicastero dell’Economia e delle Finanze del governo Berlusconi, infatti, ha accompagnato nella mattinata Caldoro al palazzo dei congressi dell’Interporto dove si è intrattenuto con la stampa ed i numerosi simpatizzanti ed esponenti politici di spicco del Popolo della Libertà accorsi all’evento, come il deputato Paolo Russo, il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro e il presidente dell’ordine dei commercialisti di Napoli, Achille Coppola. Presenti all’incontro anche il coordinatore regionale Pdl e sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino e il vice coordinatore campano del Pdl, Mario Landolfi.
A fare gli onori di casa il presidente del sistema Cis-Interporto-Vulcano Buono, Gianni Punzo e Geremia Biancardi, sindaco di Nola. Il cavaliere Punzo, nel suo intervento di apertura, ha sottolineato l’importanza strategica, logistica e funzionale della struttura da lui presieduta, nella promozione e valorizzazione dell’economia locale. “Un percorso avviato nel lontano 1986 – ha dichiarato –, che oggi vede la realizzazione di un vero e proprio ‘impero’, con la presenza in loco, tra le altre cose, di una caserma dei Carabinieri, Vigili del Fuoco, la sede del commissariato di Polizia, un albergo ecc. Un sistema di alto spessore e valenza, volano di sviluppo territoriale”.
Il sistema Cis-Interporto-Vulcano Buono, infatti, rappresenta da sempre un punto di riferimento per l’area nolana, un vero e proprio polo di sviluppo ed eccellenza, e non un problema, come ha rimarcato anche il sindaco di Nola. “Un’area che, per posizione geografica e potenzialità – ha affermato Biancardi –, ha tutte le carte in regola per diventare epicentro della promozione territoriale, ma che, troppo spesso negli ultimi anni, è stata mortificata dal governo del centro sinistra. Un governo che, in più occasioni, ha sprecato solo soldi, favorendo il mercato clientelare, non garantendo invece, un sicuro e solido futuro occupazionale ai giovani. Ecco perché, oggi più che mai – ha dichiarato il primo cittadino della città bruniana –, abbiamo bisogno del ‘governo del fare’ anche alla Regione e di una guida solida e concreta, come quella che può garantire solo Stefano Caldoro”.
Il consenso di cui gode l’ex ministro socialista sembra fortificarsi sempre di più negli ultimi giorni della campagna elettorale. Una campagna che punta molto sulla discontinuità con un sofferto passato, in verità troppo recente, che brucia ancora e che ha portato la Campania sull’orlo del precipizio. “La Regione – ha affermato Caldoro, prendendo la parola – si attesta agli ultimi posti in Europa come tasso di occupazione e noi dobbiamo invertire la rotta. I Fondi FAS, funzionali allo sviluppo, sono stati congelati per un autentico errore della sinistra che non ha presentato un progetto adeguato. Se la Campania oggi è il fanalino di coda in tutti gli indicatori economici lo dobbiamo agli ultimi dieci anni di oblio del governo di centro sinistra. Ma finalmente ora il vento sta per cambiare direzione: c’è un nuovo mercato che va verso il sud, e noi dobbiamo intercettarlo, puntando su un piano strategico che valorizzi il Mezzogiorno, lavorando d’intesa con le politiche nazionali ed europee. Noi abbiamo proposte concrete”.
Il candidato governatore del centro destra ha così dato spazio al ministro Tremonti che, incalzato dai numerosi giornalisti presenti all’incontro, ha espresso le sue considerazioni su diversi temi caldi dell’economia campana e del Mezzogiorno, come quelli accennati da Caldoro nel suo intervento, ma non solo. Il titolare del dicastero dell’Economia e delle Finanze ha parlato anche della Banca del Sud, venendo sollecitato dalla stampa ad esprimere il suo punto di vista pure sulla questione degli aiuti alla Grecia e sull’offerta di scambio che l’Argentina si avvia a lanciare sulle obbligazioni pubbliche ancora in circolazione dopo il primo swap del 2005 sul debito in default. “Io oggi sono a Nola e preferisco parlare della Campania del Sud piuttosto che degli swap dell’Argentina” – ha detto Tremonti, strappando così un lungo applauso dalla folta platea che voleva sentir, giustamente, parlare del suo territorio.
CRISI GRECIA. Sul “caso Grecia”, però, il ministro spende due parole: “Preferirei che l'Unione Europea organizzasse la gestione del caso Grecia, con un intervento basato sul Fondo monetario internazionale. Non dimentichiamo che l’Ue è il maggior azionista dell’Fmi”.
BANCA DEL SUD. Chiusi i capitoli relativamente “estranei” al contesto in cui si trova, Tremonti incentra le sue riflessioni sulle problematiche del meridione, a cominciare dalla Banca del Sud. “Dire di volere dare attenzione al Mezzogiorno e poi sostenere di non volere la Banca del Sud è un suicidio televisivo e politico” – ha affermato il ministro, in risposta alla provocazione di Vincenzo De Luca (candidato Pd alla presidenza della Regione ndr) che ha dichiarato alla stampa che “la Banca, voluta fortemente da Tremonti, è uno spot elettorale, non è a sportello ma a obbligazioni”.
“L’idea nasce nel 2004, quando ero fuori dal governo – ha precisato il ministro dell’Economia –. Il Sud non ha una sua banca, è l’unica regione d’Europa a non avere una banca propria. Nella Finanziaria del 2005 c’era l’idea della Banca del Sud ma il governo Prodi si distinse per la sua cancellazione perché c’è questa cattiva caratteristica secondo la quale l’idea nuova e di altri è sempre un’idea cattiva. Arrivando ai giorni nostri – ha continuato Tremonti –, abbiamo scelto il sistema delle Banche di credito cooperativo perché rappresenta la realtà più vicina al nostro progetto ed il sistema delle Bcc ha aderito con entusiasmo. Non è vero, inoltre, che non ci sono sportelli, ci sarà una rete di sportelli. Pensare che si possa realizzare una banca senza sportelli sarebbe fare un torto all’intelligenza politica delle personalità che lavorano a questo progetto. Sarà un cammino complicato e lungo, ma ce la faremo”. Ironizzando sui ritardi nella nascita dell’istituto di credito, ha affermato: “Forse finora non l’abbiamo avuta perché non abbiamo i poteri miracolosi del Cis”.
DISOCCUPAZIONE. Il ministro dell’Economia, poi, rispondendo a chi gli ha chiesto di commentare gli ultimi dati in materia di occupazione, ha dichiarato: “Non ho ancora visto gli ultimi dati sull’occupazione diffusi oggi dall’Istat ma confermo quello che ho già detto nei giorni scorsi, e cioè che i dati medi del nostro Paese sono sostanzialmente dati di tenuta migliore degli altri Paesi e che sull’occupazione il dato italiano è migliore della media europea. L’ultimo dato che ci riguarda – ha aggiunto – sulla disoccupazione ci attestava all’8,6% mentre la media europea supera il 10%. Non nego che c'è la crisi, l’ho detto per primo in tempi non sospetti che sarebbe arrivata, ma la disoccupazione in altri paesi arriva anche al 20%. Ribadisco – ha concluso il ministro – sono dati che preferiremmo fossero diversi ma sono migliori rispetto ad altri”.
FONDI FAS E SANITA’. Sulla problematica relativa ai Fondi FAS, Tremonti ha spiegato che “il mancato arrivo in Campania c’è stato, ma mi riferisco al mancato arrivo di richiesta da Napoli a Roma. Per i Fondi FAS si è instaurata, con la vecchia giunta, e si continuerà a farlo con la nuova, una discussione, una riflessione. C’è stata avanzata una richiesta per il ripiano dello straordinariamente negativo disavanzo del debito sanitario. I Fondi per la Campania ci sono. Era meglio che non ci fosse il disavanzo. Rivolgo un consiglio alla futura giunta: come assessore alla Sanità mettete un generale dei Carabinieri”.
Il ministro dell’Economia, infine, commenta così il mancato sviluppo della Campania: “Il problema non è quello che è mancato ma quello che c’è stato finora. La Campania è una grande Regione e deve avere un grande governo regionale. I dieci anni passati non sono stati il massimo. Errare è umano ma perseverare è diabolico, dice un detto. E’ giunto il momento di cambiare”.
A margine della conferenza stampa Tremonti, prendendo spunto dalla crisi che ha investito la penisola ellenica, ha affermato che il Partito democratico e il suo leader, Pier Luigi Bersani, vogliono “una politica economica fatta di tasse. Bersani vuole tassare i Bot, la casa. Se vincono loro – ha proseguito – si paga di nuovo l’Ici e, in ogni caso, il modello Bersani è quello della Grecia. Non credo – ha concluso il ministro Tremonti – che l’Italia meriti di fare la sua stessa fine”.
Autilia Napolitano
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