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Cronaca Redazione 08 aprile 2010 15:09 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
Ad un anno dal sisma dell’Aquila, anche Nola ricorda le vittime e discute di prevenzione dei rischi
Conventi: “No alla commemorazione, si alla riflessione. Occorre condannare chi ha fatto profitto sulla morte”
NOLA – Un consiglio comunale aperto allo scopo di avviare un’analisi concreta in materia di prevenzione sismica. Un’assise convocata in un giorno particolare, difficile da dimenticare. Il 6 aprile scorso infatti ricorreva il primo anniversario del tragico sisma che ha sconvolto la provincia dell’Aquila ed altri comuni dell’Abruzzo, seminando morte e distruzione. E in occasione di questo triste anniversario, il presidente del consiglio comunale di Nola, Francesco Pizzella, a seguito della nota del capo dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha convocato in sessione straordinaria una seduta pubblica del civico consesso, alle ore 18, invitando tra l’altro, le istituzioni e le associazioni presenti sul territorio.
Un momento questo per non dimenticare le tante vittime, in gran parte giovani e giovanissimi ed i loro parenti del terremoto dello scorso anno, ma anche l’occasione, su invito del capo del dipartimento della Protezione Civile, per riflettere sulla prevenzione del rischio sismico e di una verifica delle misure adottate in materia di prevenzione antisismica, l’unico strumento efficace per difendersi dalle conseguenze tragiche dei terremoti in termini di perdita di vite umane. Chiesta inoltre una verifica della redazione e un aggiornamento del Piano di emergenza comunale, della messa in atto delle azioni che garantiscono efficacia ed operatività al Piano e, per come prevede la Legge 265/99, per cercare di migliorare l’informazione alla popolazione sui comportamenti da tenere in caso di emergenza, anche attraverso la programmazione di periodiche esercitazioni.
Ai sindaci, nella lettera, viene richiesto anche di analizzare lo stato delle conoscenze sulla vulnerabilità degli edifici pubblici comunali e di quelli strategici e rilevanti presenti nel territorio comunale, soprattutto scuole e ospedali e la valutazione della vulnerabilità del patrimonio edilizio privato in relazione all’età degli edifici e all’abusivismo edilizio. In apertura dei lavori, osservato un minuto di silenzio per le 308 vittime di quel tragico terremoto. “Trasformare la memoria in gesti concreti in modo da evitare ulteriori lutti in caso di calamità naturali tenendo ben presente che il Governo ha predisposto un Fondo di Prevenzione di 700 milioni di euro di cui 44 milioni disponibili per il 2010”: è l’invito – appello di Bertolaso. Un invito trasformatosi da subito in una attenta riflessione da parte dell’intero consiglio.
“Oggi non è solo il giorno del ricordo, della commemorazione. Oggi è il giorno degli interventi concreti – ha dichiarato il capogruppo del Pdl, Michele Cutolo –. Ci attiveremo sin da subito per dare mandato al sindaco e alla Giunta affinché sollecitino l’ufficio tecnico a fare un elenco dettagliato delle priorità degli edifici maggiormente a rischio”. Un momento per riflettere per il capogruppo di Città Viva, Luigi Conventi, per il quale la solidarietà nella necessità rompe gli schemi. “Dico ‘No’ alla commemorazione – ha dichiarato Conventi – quanto piuttosto invito alla riflessione. I rischi possono essere imponderabili, specie quelli che si verificano per colpa dell’uomo (abusivismo ed altro). Le cose vanno analizzate dicendo la verità. Occorre condannare chi ha fatto profitto sulla morte”. Un’assise incompleta sotto certi punti di vista per il consigliere del Pd, Salvatore Maffettone, che ha lamentato l’assenza di esperti al confronto.
“Avremmo preferito che al tavolo ci fosse stato un tecnico che ci avesse relazionato sullo stato dell’arte dei nostri edifici – ha dichiarato Maffettone – o quanto meno avesse relazionato l’assessore ai LL.PP. Il problema relativo alla sicurezza è molto delicato, occorrono soldi. Pertanto è opportuno che l’amministrazione ci dica in quale direzione vuole impegnare i fondi disponibili. Le spese della messa in sicurezza devono essere poste fuori dal patto di stabilità. La nostra area è ad alta sismicità, occorrono fondi corposi”. Ma la prevenzione sismica, si sa, interessa soprattutto gli edifici scolastici, negli ultimi anni, teatro di tragedie immani come sottolineato dal capogruppo del Pd, Carmela Scala. “In questi anni purtroppo non c’è stato interesse per la messa in sicurezza delle scuole – ha rimarcato Scala – Invito a ricordare le vittime di tutti i terremoti ma anche delle frane, un’altra piaga della nostra regione. Invito i tecnici a controllare se i lavori della 219/81 sono stati fatti. Concordo nel dare mandato all’ufficio tecnico di verificare tutti i fabbricati pubblici e privati.
La Protezione Civile va potenziata e i fondi destinati alla stessa non devono essere stornati”. Pronta la risposta del sindaco, Geremia Biancardi, invitato a trasmettere alla Regione, all’Anci, all’Upi e all’Uncem un documento con le conclusioni del consiglio comunale sulle iniziative intraprese e su quelle che si intendono intraprendere. “L’Anci Nazionale sta facendo di tutto per togliere le spese per la sicurezza dal patto di stabilità – ha dichiarato Biancardi – In venti anni per la sicurezza delle scuole non è stato fatto niente. Noi ci siamo già attivati convocando subito dopo l’insediamento una riunione con il prof. Gaetano Manfredi e suoi collaboratori. Ebbene, per la messa in sicurezza delle scuole sono necessari 300 mila euro mentre 100 mila per l’impiantistica. Colgo pertanto l’occasione per rassicurare tutti, a ricevere incarichi non saranno consulenti, bensì l’Università di Napoli.
Per i fabbricati invece – ha continuato Biancardi – sarà l’ufficio del condono, una volta ultimati i lavori entro il 31 luglio prossimo, ad occuparsi delle schede statiche. Inoltre il progetto di riqualificazione di piazza D’Armi, che prevede lo spostamento del mercato infrasettimanale nella zona adiacente, sarà dotato di acqua, luce ed infrastrutture tecniche che in meno di 24 ore possono essere attrezzate per i bisogni di prima urgenza in caso di calamità. Infine voglio ricordare che in questo bilancio, per la messa in sicurezza, abbiamo previsto 172 mila euro in più rispetto allo scorso anno. La vita dei nostri figli non ha prezzo”. A chiusura dei lavori pertanto il consiglio ha deliberato all’unanimità di dare mandato all’ufficio tecnico comunale di rilevare la vulnerabilità degli edifici pubblici comunali e di quelli strategici che insistono sul territorio comunale, con particolare riferimento alle scuole e agli ospedali, nonché ordinare ai cittadini di rilevare la vulnerabilità del patrimonio edilizio privato in relazione all’età degli edifici e all’abusivismo edilizio.
Autilia Napolitano
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