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Cronaca Redazione 01 luglio 2010 23:50 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il Gruppo Consiliare di “CITTA’ VIVA” esprime stupore e severo giudizio in ordine alle estemporanee dichiarazioni del Sindaco Biancardi nel corso della conferenza stampa di ieri 30 giugno avente ad oggetto la cd. “ballata” dei Gigli in Piazza e la processione pomeridiana del corrente anno, con riferimento all’ordinanza dello stesso Sindaco n. 37 del 25 giugno u.s.
E’ appena il caso di ricordare a noi stessi che l’attività logica del giudice consiste nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato.
Nel caso in esame, il Sindaco, quale massima autorità comunale per l’ordine pubblico, ha legiferato in materia e poi si erge a giudice per accertare se tutti i soggetti coinvolti nella “festa” abbiano o meno applicato le norme emanate.
Ora, essendo il Sindaco anche organo politico soffre la situazione di conflittualità in cui viene a trovarsi di fronte ad alcuni grandi elettori che rivestono un ruolo di primo piano nella “festa”, e che quelle norme hanno comunque violato.
Ecco, quindi, che lo stesso Sindaco si confonde sulle norme emanate e a precisa domanda risponde “ che sono sanzionati i capi paranza” mentre nell’ordinanza è chiaramente detto “la sospensione fino ad un massimo di tre anni per le paranze”.
Non è fatto cenno nell’ordinanza alla possibilità di commutare la sospensione con una pena pecuniaria.
Nulla il Sindaco ha riferito, poi, sul turpiloquio che molti hanno ascoltato provenire dai Gigli in fila (dire in processione sarebbe un’offesa al sentimento dei credenti).
Questa festa, nata male e proseguita nel peggiore dei modi, fatte salve poche eccezioni, presenta connotazioni inquietanti che il Sindaco è stato incapace di eliminare, venendo meno palesemente alla tanta decantata sua volontà di riportare la festa dei Gigli nell’alveo di una tradizione offesa e vilipesa.
Il Gruppo Consiliare di “CITTA’ VIVA” rivolge al Sindaco un sincero invito a valutare con estrema serenità la sua posizione, meditando l’opportunità di dimettersi dopo il fallimentare suo tentativo di contrastare l’azione di gruppi di potere che da decenni ormai hanno messo le mani sul patrimonio del popolo nolano. Altro che sigillo UNESCO!
Comunicato
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