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Cronaca Redazione 02 luglio 2010 22:56 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NOLA - Dopo la firma in Prefettura, dell’atto di concessione in uso gratuito della Chiesa di Santa Chiara da parte del F.E.C. al Comune di Nola, del 23 giugno scorso, oggi la Giunta Municipale, guidata dal Sindaco Geremia Biancardi, ha deliberato anche la presa d’atto, titolo necessario per la definitiva acquisizione al patrimonio comunale dell’immobile, in attesa dei finanziamenti regionali, per portare a termine il restauro dell’immobile.
“Uno degli obiettivi primari di questa Amministrazione è il recupero dello straordinario patrimonio artistico, architettonico, archeologico e culturale della nostra Città – ha dichiarato il Sindaco Biancardi –. Così come fatto con la Chiesa dei SS. Apostoli di Via San Felice, anche la Chiesa di S. Chiara sarà restituita alla cittadinanza, spero nel più breve periodo possibile.
Un ringraziamento particolare va all’Assessore all’Urbanistica Roberto De Luca, che da subito ha preso a cuore la vicenda ed ora sta seguendo tutto l’iter per ottenere quei finanziamenti, che abbiamo già richiesto al Provveditorato alle Opere Pubbliche, fondi necessari per il restauro dell’edificio, che una volta restituito al suo antico splendore, diventerà un’eccezionale polo culturale”.
L’edificio, infatti, tra i più prestigiosi del patrimonio monumentale nolano, vide la luce nel 1600, quando si iniziò a costruire una nuova chiesa del convento di Santa Chiara, più grande e spaziosa di quella vecchia non più adatta alla bisogna per un numero sempre crescente di suore.
L'entrata principale all'esterno di essa fu riportata sulla Via Vicanziana, oggi Corso Tommaso Vitale. Fu completata con l'intervento di valenti architetti tra i quali il Sanfelice, che dipinse anche tre quadri sul soffitto, oltre ad altri due sugli altari minori.
Il quadro più importante è sicuramente il grande pannello rappresentante i santi Francesco e Chiara, che orna l'Altare Maggiore e che, fra molte contestazioni, è stato attribuito a Battistello Caracciolo.
Per la visita fatta alle Clarisse da Papa Pio IX, quando fu costretto ad abbandonare Roma ed a chiedere ospitalità a Ferdinando di Borbone, c'è una lapide nella parete di destra entrando, a ricordo di questo avvenimento.
La Chiesa è chiusa per restauro dal terremoto del 1980 e molti degli arredi, delle tele e delle suppellettili sono custodite in vari musei, tra i quali, lo Storico-Archeologico di Via Senatore Cocozza a Nola.
Michele Sibilla
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