29/03/2024
(196 utenti online)
Cronaca Redazione 14 maggio 2010 23:12 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il buon senso è la forza della ragione, il punto di partenza per orientare e risolvere qualsiasi problematica, per sciogliere dubbi e incertezze. Il capo di un’amministrazione deve avere come obiettivo la realizzazione del bene comune e, pertanto, deve mettersi al servizio di tutta la comunità.
A tal fine, non deve ridurre il proprio pensiero a mera tattica politica; deve far proprie l’imparzialità e la determinazione, occupandosi di tutti senza discriminazioni e privilegi.
Il leader non deve mai lasciarsi trasportare dalla fiumana istintiva della massa popolare ma imporre e dirigere la protesta nella razionalità, facendo prevalere sempre la ragione al sentimento. Deve accoglierne le richieste e le esigenze per poi elaborarne una possibile razionale soluzione che metta da parte reazioni incontenibili e irrazionali.
Affrontata la questione rifiuti, oggi quella del sistema sanitario campano rappresenta una vera e propria emergenza nazionale, e non possiamo fare barricate nel difendere l’indifendibile a prescindere. Io non conosco le eccellenze sanitarie in Campania, ma sicuramente in un nuovo piano sanitario devono essere tutelate, e non sottratte e cancellate ai cittadini.
Non capisco la difesa accanita di un servizio sanitario che spinge circa oltre centomila campani l’anno a prestazioni mediche fuori regione.
Il Nord dell’Italia dispone parte del personale specializzato proveniente dal Sud, attua un servizio sanitario di alta specializzazione e con punte di eccellenze che ci vengono invidiate in tutto il mondo e con equilibrio di spesa.
La Campania invece offre un servizio sanitario insufficiente e di scarsa qualità, con costi ingenti e con un organico sproporzionato tanto che risulta enorme il rapporto tra paziente e occupati nel sistema sanitario.
Una spesa crescente e un disavanzo pubblico da tragedia greca, quasi alla bancarotta; eppure, ogni direzione sanitaria lamenta carenza di personale, di attrezzature, di strumenti sanitari e di pochi fondi a disposizione.
Allora a che serve difendere l’Ospedale sotto casa, e farsi spingere dal populismo di comodo? E’ meglio fare un Km in più ma restare nella propria terra e non mettersi la bisaccia addosso e andare fuori, in viaggi della speranza, portandosi dietro non solo il dolore e la sofferenza ma anche la mancata accoglienza.
Occorre affrontare il problema con spirito di servizio, e non di bandiera, per porre fine a questa vergogna in tutta la Campania e in tutto il Meridione; bisogna uscire allo scoperto, con petto in fuori, a testa alta e con il coraggio di affrontare le situazioni per risolvere i problemi con le nostre forze, per avviare una politica sana, seria e innovativa, capace di mettere la barra dritta a centro del problema, dirigere la cittadinanza nel rispetto della pubblica Amministrazione e garantire alla stessa cittadinanza efficienza e sicurezza nella tutela della salute.
E’ giusto puntare ad avere eccellenze sanitarie, più servizi di emergenza sul territorio, meno presidi medici e nosocomi ospedalieri, doppioni e di scarso rilievo.
Giuseppe Negri
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti