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Cronaca Redazione 04 marzo 2009 22:43 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
SANT’ANASTASIA - Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato notificata al trentottenne Francesco Sebeto di Pollena Trocchia e al trentanovenne Giovanni Francato di Sant’Anastasia. Si tratta di un provvedimento, per tentata estorsione aggravata, nonché per detenzione e per porto abusivo d’armi da fuoco, emesso il 2 marzo scorso, dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Nola e eseguito dai carabinieri della locale stazione, coordinata dalla Compagnia di Castello di Cisterna al comando del Capitano Orazio Ianniello.
I volti di Sebeto e di Francato sono già noti alle forze dell’ordine. Il secondo era, tra l’altro, già detenuto per altre ragioni, tanto è vero che l’ordinanza gli è stata notificata nel carcere di Poggioreale. Il trentottenne è stato, invece, rintracciato dai carabinieri nella sua abitazione. Sicuramente di spessore superiore proprio la figura di Giovanni Francato, che è definito, dagli inquirenti, un fiancheggiatore del clan “Orefice”, da anni operante su Sant’Anastasia e sui territori limitrofi.
Con i loro accertamenti, da cui è scaturita l’ordinanza, i militari dell’Arma hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico dei due uomini, che, secondo l’impianto accusatorio, si sarebbero resi responsabili di una tentata estorsione, perpetrata a danno di un commerciante di 25 anni di Sant’Anastasia.
Per intimorirlo, costringendolo a piegarsi alla loro volontà i due uomini non avrebbe, tra l’altro, esitato a inviargli una lettera minatoria. Sarebbe andati anche oltre l’invio di una missiva contenente minacce. Sarebbero, infatti, arrivati al punto di esplodere dei colpi di arma da fuoco.
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