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Cronaca Redazione 11 novembre 2008 23:57 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
SAVIANO - Una persona è stata denunciata in stato di libertà all'autorità giudiziaria per violazione della Legge Bossi - Fini e della Legge 626., mentre altre due persone sono state arrestate per immigrazione clandestina, in una sola operazione condotta a termine, nella giornata del 10 novembre, dai carabinieri delle stazioni di Saviano e di Piazzolla, rispettivamente agli ordini dei marescialli Fusco e Giannini. A coordinate le attività , la Compagnia di Nola, al comando del Capitano Gianluca Piasentin.
Itervenuti anche i militari dell'Arma dell'Ispettorato del Lavoro di Napoli e del Servizio di Prevenzione e di sicurezza sui luoghi di lavoro di Acerra dell'Asl Na4. Controllata un'azienda di produzione di capi d'abbigliamento, dotata di stireria. Al lavoro nell'attività , oltre a personale italiano regolarmente assunto, anche manodopera a nero costituita da venti extracomunitari, di cui diciassette bengalesi maschi e quattro ucraine donne.
Solo un bengalese e un'ucraina solo risultati dotati di permesso di soggiorno. I restanti stranieri erano clandestini: non avrebbero, quindi, mai fruito di un regolare contratto di lavoro. I controlli hanno fatto emergere, tra l'altro, mancato rispetto delle leggi antinfortunistiche per la sicurezza sui luoghi di lavoro e precarietà igienico - sanitarie di alcuni locale. A tal proposito, l'azienda sanitaria ha imposto prescrizioni a cui conformarsi secondo le scadenze, per evitare ammende salate e rischio di chiusura. Come se non bastasse i carabinieri hanno chiesto all'ufficio tecnico comunale di controllare alcune procedure di loro competenza: sono ora in attesa di una relazione.
Il titolare della ditta, un ventottenne di San Gennaro Vesuviano, è stato, quindi, deferito alla magistratura per aver avviato al lavoro, in condizione di illegalità , extracomunitari sprovvisti di regolare permesso di soggiorno favorendone la permanenza sul territorio nazionale, nonché per violazioni in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro e per inadeguate condizioni igienico-sanitarie dei locali. Nel corso del servizio, per violazione della normativa sugli stranieri sono stati arrestati due cittadini del Bangladesh (tra i predetti venti) per non aver ottemperato ad un decreto di espulsione, emesso dal Questore di Napoli, il 15 giugno 2007.
I due uomini, dopo una notte in camera di sicurezza, ieri mattina, al Tribunale di Nola, sono stati giudicati con rito direttissimo: il loro arresto è stato convalidato, sono stati condannati, ma sono stati rimessi in libertà e dovranno essere rimpatriati. Per i restanti 14 cittadini del Bangladesh e per le 2 donne di origine ucraina, risultati irregolari, sono state avviate le procedure per l'espulsione dal territorio italiano, essendo sprovvisti di documenti.
L.M.
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