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Cronaca Redazione 22 ottobre 2008 23:39 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
SAN VITALIANO - E’ stata pubblicata la delibera del Consiglio Comunale che recepisce i primi contributi al confronto/discussione sui Piani Urbanistici Attuativi (P.U.A.) consequenziali al P.U.C. ormai in vigore. Il Consiglio Comunale del 13 ottobre scorso, è stata la prima occasione presentatami per una prima seppur sommaria valutazione dell’iter che ha portato all’approvazione del P.U.C..
C’è da evidenziare che il P.U.C. licenziato dalla Provincia di Napoli è diverso da quello approvato nel Consiglio Comunale dell’08 settembre 2007: in alcune parti risulta effettivamente ed egregiamente corretto e migliorato, in altre appare potato se non mutilato. In particolare voglio stigmatizzare come non tutte le mozioni consiliari votate all’unanimità risultino recepite: finanche quella da me proposta!
Messa alle spalle la fase di definizione ed approvazione del P.U.C., fatti salvi i pronunciamenti del T.A.R., siamo chiamati a metter mano alla sua fase attuativa. Grandi sono le potenzialità che si aprono dall’attuazione del P.U.C. al nostro amato paese, alle forze economiche, ai cittadini; potenzialità grandi ed efficaci se ovviamente, le strategie attuative saranno definite in tempi compatibili non solo con le regole del mercato ma anche con quelle delle aspettative dei sanvitalianesi.
Alle perplessità evidenziate per il gruppo di minoranza, sia sulla perequazione urbanistica che sull’esagerato ricorso ai comparti, replico: “ch’este è! Il Puc è ormai un dato di fatto! Oggi a San Vitaliano, per trasformarla, occorre una nuova fase di concertazione tecnica e politica, penso più complessa ed più operativa di quelle degli anni spesi per la definizione del P.U.C., che potrebbe portare alla costruzione di un “buon paese”, della San Vitaliano che vogliamo”.
Esigenze ed istanze possono essere anche in conflitto o, comunque, non coincidenti ma il confronto tra esse è comunque, salutare quanto necessario. La condizione è però che questo confronto non ritardi o, peggio, impedisca il processo di formazione delle decisioni o che non porti a ritenere che il progetto di paese sia un’addizione di tutte le istanze presenti: se così fosse, l’effetto sarebbe solo disordine urbano. Questo è il mio convincimento: a San Vitaliano dobbiamo avere la pazienza di lavorare per una politica della sintesi delle istanze e non della sommatoria. Non accontentare tutti ma fare tutti un passi indietro perché siano contenti tutti. Sembra un gioco di parole ma la fatica della nuova politica sanvitalianese è tutta qui: sintesi e non sommatoria.
Il punto di superamento di questo rischio sta nel tenere presente che non tutte le istanze hanno la medesima importanza. C’è, ovviamente, una gerarchia nella scala delle istanze e dei valori: tutte devono essere presenti e tenute in conto nella formazione della città , ma filtrate attraverso la loro capacità di rispondenza all’interesse pubblico e alla fattibilità dell’operazione.
Occorre un adeguamento di mentalità ma poi soprattutto di mezzi e competenze, in coloro che si misureranno nella redazione dei PUA: nei professionisti esterni, ma anche nei tecnici e nella struttura comunale.
In definitiva, la semplice attuazione di quanto stabilito nel P.U.C., genererà una ricaduta positiva sul paese, sulla sua economia come sulla sua immagine, difficilmente quantificabile ma di certo di grande rilevanza.
Giovanni Malesci
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