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Cronaca Redazione 12 dicembre 2009 21:03 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Facebook , my space& co, è sempre più vivo il dibattito tra coloro che esaltano la possibilità di comunicazione offerta dai social network e coloro che ne vedono solo pericoli , per la vita privata e i diritti dei naviganti,
Il giorno 24 novembre al Consumer’s Forum a Roma, il Garante per la privacy ci ha comunicato di aver messo a punto una breve guida per aiutare chi intende entrare in un social network o chi ne fa già parte, per usarlo in modo consapevole, essendo esso uno strumento nuovo.
L’obiettivo è anche quello di offrire uno spunto di riflessione, anzi meglio, un consiglio per tutelare, anche nel mondo ‘’virtuale’’ uno dei beni più preziosi che abbiamo: la nostra identità, i nostri dati personali.
Naturalmente dobbiamo essere, tutti consapevoli che la forma più efficace di tutela è comunque e sempre ‘’l’autotutela’’ la nostra attenta gestione dei propri dati personali.
I social network sono strumenti che danno l’impressione di uno spazio personale o di una piccola comunità, ma effettivamente si tratta di un ‘’ falso ‘’ senso di intimità che può spingere gli utenti a esporre troppo la propria vita privata, cosa che può provocare effetti collaterali anche a distanza di anni, che non devono essere sottovalutati, in quanto, quando si inseriscono i dati, se ne perde il controllo, questi vengono registrati, rielaborati,e diffusi anche a distanza di anni, e di conseguenza le foto, le chat , i nostri scritti, i nostri pensieri.
È importante sapere che la maggior parte dei siti di social network ha sede all’estero e così i loro server,quindi in caso di disputa legale o di problemi insorti per violazione di privacy, non sempre si è tutelati da leggi italiane o europee.
Tra l’altro non tutti sappiamo che se si decide di uscire da un sito di social network, ci è permesso solo di disattivare il nostro profilo, ma non di cancellarlo , questo perché tutti nostri dati messi on- line vengono conservati nei server, negli archivi informatici delle aziende che offrono il servizio., per non parlare delle date e luoghi di nascita, solo quelle bastano per ricavare il nostro codice fiscale, e poter risalire , da parte di un malintenzionato , al nostro conto in banca.
La cosa fondamentale è tutelare la nostra privacy, ma anche e soprattutto quella degli altri, è consigliabile astenersi dal pubblicare informazioni personali e foto relative ad altri senza il loro consenso, si rischiano sanzioni penali.
Le aziende che gestiscono questi siti, generalmente si finanziano vendendo pubblicità mirate.
Il valore di queste imprese è strettamente legato anche alla loro capacità di analizzare in dettaglio il profilo, le abitudini, gli interessi dei propri utenti,per poi rivendere le informazioni a chi ne ha bisogno,
E allora prima di inserire i nostri dati facciamoci delle domande a secondo se siamo:
- ragazzi/e – genitore -in cerca di lavoro-utenti esperti-professionisti.
Non sempre parliamo, chattiamo, condividiamo informazioni con chi crediamo.
Chi appare come un bambino potrebbe essere un adulto e viceversa,
Sempre più spesso vengono create false identità per semplice gioco, o per carpire informazioni, anche lavorative,riservate.
Basta una nostra foto e qualche informazione sulla nostra vita…….e il prossimo ‘’ clonato’’ potremmo essere noi.
IL PRESIDENTE
Vincenza Ferrante Covone
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