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Cronaca Redazione 21 febbraio 2009 00:23 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
All’istituto comprensivo Giosuè Carducci lezioni di storia con il laboratorio artistico culturale don Carlo Carafa.
Alla riscoperta delle propri origini e della propria memoria ripercorrendo il cammino del venerabile don Carlo Carafa da Mariglianella. Il laboratorio artistico culturale Carlo Carafa, fondato dalla giornalista e storica del territorio Anita Capasso, incontra gli alunni dell’istituto comprensivo Giosuè Carducci.
L’appuntamento è per il 21 Febbraio, ore 10 nell’aula magna della scuola. La preside Gianna Afrodite Zarra apre la propria scuola alla storia del territorio con gli interventi del l’associazione don Carlo Carafa e le Federcasalinghe Donneuropee . Per l’occasione sarà distribuito ai ragazzi anche il calendario storico di Mariglianella dal titolo “In cammino verso la Santità”, il cui scopo è di sensibilizzare le autorità ecclesiastiche ad attribuire a don Carlo il titolo di santo, così come meriterebbe giustamente per la grande opera di evangelizzazione e di cristianesimo volta a convertire le persone che vivevano nel peccato.
Nel frattempo sarà allestita anche una mostra di pittura a tema con l’intervento dei maestri Salvatore Nardulli, Sirio e Marco Fratiello che si sono sensibilizzati verso l’iniziativa entrando a pieno titolo nel laboratorio artistico culturale don Carlo Carafa, coordinato dall’operatore culturale Mario Capasso, reduce del successo ottenuto con la manifestazione “Aspettando l’Epifania contro le mafie in ricordo di Miriam Makeba”.
Interverrà: lo storico Giovanni Villano. L’intento è di sensibilizzare i giovani verso il rispetto del proprio paesaggio e della propria identità condannando la triste stagione del cemento selvaggio che ha cancellato ogni traccia di memoria con la demolizione di palazzi nobiliari e devastato l’architettura originaria dei luoghi. Obiettivo: salvare dalla furia cementificatrice il palazzo natio di don Carlo Carafa, attualmente diviso fra più proprietari, che attraverso un’agenzia immobiliare lo hanno messo in vendita per un cifra che supera i 250 milioni di euro. A tale scopo è stato chiesto all’amministrazione comunale di acquisirlo al patrimonio comunale per realizzarvi il museo di don Carlo Carafa.
Una proposta che è stata accolta dal sindaco Giovani Russo, che in un pubblico convegno si è impegnato ad attuare tutte le procedure che consentirebbero alla nostra comunità di riparare ai quasi 500 anni di oblio che hanno visto la figura di don Carlo Carafa cadere nel più totale dimenticato. Il merito è proprio del laboratorio artistico culturale Carlo Carafa che per catalizzare l’interesse su don Carlo Carafa, che meriterebbe la beatificazione ha istituito anche un premio già assegnato a Franca Rame e a Enzo Gragnaniello, oltre che a Sal Da Vinci e Franco Ricciardi.
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