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Cronaca Redazione 19 dicembre 2008 23:24 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
POMIGLIANO D’ARCO. “Siamo fatti di memoria”: la storia del collettivo operaio “Nacchere rosse” viene raccontata dai protagonisti attraverso un documentario. Sarà presentato, a Pomigliano d’Arco, in anteprima nazionale il video premiato da Pupi Avati al Terranova festival di Roma. L’appuntamento è per domenica, alle 11, nel palazzo Orologio. Si tratta di un documentario importante che raccoglie testimonianze, articoli di giornale, foto e filmati d’epoca raccolti anche dagli archivi Rai dal ’75 a oggi.
Tra le prestigiose testimonianze c’è anche quella del premio Nobel Dario Fo il cui incontro con le Nacchere Rosse avvenne a Napoli in occasione di una campagna di sensibilizzazione per i ragazzi di Nisida, promossa da Eduardo De Filippo. Da allora il grande drammaturgo, fortemente attratto dalla musica proposta dal leader storico del gruppo, il compianto Scia Scia, che denunciava i ritmi di lavoro strazianti e le condizioni di lavoro disumane a cui erano sottoposti gli operai senza nessuna sicurezza per la propria incolumità , si è avvalso della collaborazione di questo gruppo pomiglianese che non aveva paura di raccontare la verità .
Condizioni di lavoro precarie, che ancora oggi sono drammaticamente reali con le numerosi morti bianche che si verificano quotidianamente dal Nord al Sud. L’ultimo morto a Napoli si chiama Umberto Gambino, 35 anni, lavorava ai cantieri della nuova metropolitana di Napoli quando gli è caduta addosso una pesante cabina elettrica. L’operaio le cui condizioni sono apparse subito gravi è deceduto l’altra notte, dopo un disperato tentativo dei medici di sottrarlo alla morte. La salma è al Policlinico per essere sottoposta ad esame autoptico.
L’uomo residente a Pollena Trocchia, che già versava in precarie condizioni economiche, lascia la moglie e due figli piccoli. A coordinare l’incontro a cui prenderà parte l’ideatore e sostenitore del progetto, l’operatore culturale Enzo La Gatta, sarà la giornalista Anita Capasso.
Tra le numerose testimonianze ci saranno quelle di Marcello Colasurdo, i fratelli Terracciano, Le Nacchere rosse, Enzo Gragnaniello, Tony Cercola, Nello Daniele, Sasà Mendoza, Carlo Faiello, Lino Vairetti e tanti altri noti registi, musicologi, antropologi e gli storici protagonisti del collettivo operaio che prendeva spunto dalla realtà e dalla cronaca quotidiana per denunciare le incongruenze della classe dirigente.
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