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Cronaca Angelo Bruscino 27 agosto 2010 00:06 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Dal 31 Dicembre del 1986 stiamo velocemente erodendo il capitale ecologico del pianeta
Vivere prendendo in prestito il Futuro, è esattamente quello che sta accadendo dal 31 Dicembre del 1986, data dalla quale gli uomini hanno iniziato ad ipotecare il proprio domani a svantaggio delle successive generazioni, perché dal 1 gennaio 1987 fino ai nostri giorni, il bisogno di servizi ecologici, o meglio l’ energie ed i beni che chiediamo al nostro pianeta per mantenere gli attuali standard di benessere e spreco sociale, superano di gran lunga quelle a disposizione, quindi per dirla in economia da circa 23 anni a questa parte stiamo velocemente erodendo il capitale ecologico del pianeta con conseguenze che ricadranno direttamente sulle spalle dei nostri nipoti.
La cosa che sorprende è che nonostante la grande presa di coscienza della popolazione mondiale che messo la questione dell’ ambiente in primo piano, almeno nelle intenzioni e nelle dichiarazione di politici e amministratori, di imprenditori e cittadini, non c’e’ stato un minimo segnale di miglioramento nel consumo spregiudicato delle nostre risorse ambientali, vale la pena riportare qualche piccolo dato per capire come si evoluto il consumo delle risorse naturali nell’ ultimo 20ennio, il 1987 abbiamo esaurito le risorse ambientali messe a disposizione dal nostro pianeta il 19 dicembre, il 1995 il 21 novembre, il 2009 il 25 settembre ed infine nel 2010 abbiamo esaurito il capitale ecologico messoci a disposizione il 21 agosto, insomma dopo soli 233 giorni abbiamo iniziato ad intaccare risorse non rinnovabili e quindi una volta utilizzate perse per sempre.
Si è calcolato che ai ritmi attuali per consentire il tasso di consumo e di sviluppo globale avremmo bisogno di almeno un pianeta e mezzo per soddisfare le nostre esigenze, tristemente poi la parte degli ingordi è nonostante tutto, ancora dell’occidente con in testa gli Stati Uniti che hanno da soli un consumo procapite che se non fosse bilanciato dai paesi più poveri, avrebbe bisogno per sostenersi di almeno 5 Terre, l’ Europa è sicuramente più accorta, ma comunque molto al di sopra di una sogli ecologica accettabile, con un livello di consumo di risorse naturali che renderebbero necessarie 3 Terre, molto meglio la Cina che nonostante sia in possesso del maggior capitale umano del pianeta ha un ritmo ecologico pari a zero, ossia un consumo in grado di soddisfarsi senza intaccare il capitale ambientale della terra, eccezionale invece il risultato dell’ India, che addirittura genera un surplus di risorse, consumando solo la metà di quelle messe a disposizione dall’ ambiente.
Insomma l’Occidente continua ad essere il campione del sovra consumo, addirittura esportandolo come life style in altre regione del pianeta e probabilmente condannando in maniera irreversibile le future generazioni oggi comunque già ipotecate.
Eppure per diminuire drasticamente lo sfruttamento del nostro ecosistema e mantenere un livello di vita e di benessere al quale siamo abituati basterebbe pochissimo, qualche esempio : consumare meno carne e quindi ridurre allevamento e pascoli, utilizzare maggiormente sistemi di trasporto pubblico e quando possibile la bici, utilizzare fonti energetiche rinnovabili, potremmo continuare con tanti altri mille piccoli consigli che moltiplicati per il numero di uomini e donne presenti oggi sul pianeta farebbero davvero la differenza, ma pensare a tutto questo senza un impegno serio e fattivo degli stati e dei governi è impossibile, anche in questa circostanza si e tropo predicato e molto male razzolato.
Vale la pena chiudere con una frase di quell’ uomo straordinario che è stato Mahatma Gandhi, «Qualsiasi cosa tu faccia sarà insignificante, ma è molto importante che tu la faccia.» perché mi piace aggiungere così spesso si è cambiato il Mondo.
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