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Cronaca Loredana Monda 13 settembre 2010 16:28 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
I rapitori hanno chiesto cinque milioni di euro di riscatto
NOLA - La notizia dell’accaduto al titolare dell’istituto di vigilanza privata “International Security Service“, il cinquantaquattrenne Antonio Buglione, è trapelata in mattinata, anche se l’uomo era già scomparso ieri sera. Stando ad una prima ricostruzione, commando armato avrebbe atteso l’uomo fuori casa sua e l’avrebbe portato via. Nelle ore successive al sequestro, una telefonata sarebbe pervenuta ad un fratello, con un “invito” alla famiglia a pagare per rivederlo sano e salvo. Si tratta di un giallo tutto da ricostruire.
Antonio Buglione, insieme al fratello Carmine, era stato coinvolto in alcune inchieste giudiziarie, tra cui quella che aveva fatto scoppiare la bufera in Regione Campania, che aveva travolto anche il consigliere - riconfermato alle ultime elezioni, ma sostituito - Roberto Conte. Era stato persino sottoposto al regime dei domiciliari. Tuttora risulta indagato in un’altra inchiesta che vede coinvolto un senatore del Popolo delle Libertà. Parliamo di inchieste che rivelano forti legami tra politica e malavita organizzata.
Nel Nolano, non si è assistito tutti i giorni al sequestro degli imprenditori. Siamo, quindi, di fronte ad un dato su cui riflettere, che potrebbe essere spia di cambiamenti e movimenti. Si aggiunga che il sequestro è avvenuto in una zona in cui la camorra è alla ricerca di nuovi equilibri dopo le ripetute operazioni delle forze dell’ordine che hanno decapitato i clan che la tenevano sotto scacco.
Al vaglio degli inquirenti varie piste, anche se più convince apparire proprio quella di un atto pianificato e perpetrato proprio dalla camorra. Indagano i carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna. Recuperata, intanto, l’auto dell’imprenditore, una Fiat Panda. La vettura è stata ritrovata, pare non lontano dalla sua abitazione. Sono stati eseguiti dei rilievi. L’auto è stata, dunque, sequestrata.
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