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Cronaca Redazione 14 dicembre 2010 23:38 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Circa le polemiche sollevate da alcune associazioni, partiti, movimenti e la Cgil sulla concessione, da parte dell’Amministrazione, della sala consiliare del Comune di Nola, per la presentazione del libro “Nessun dolore” di Domenico Di Tullio, il Presidente del Consiglio Comunale Francesco Pizzella ha precisato quelle che sono state le valutazioni ed i criteri adottati nell’autorizzare l’associazione “Amici di Luigi Sepe” a svolgere la manifestazione.
“La polemica che in questi giorni mi ha coinvolto, ha suscitato molto rumore per nulla. L’Aula Consiliare è la sede istituzionale per eccellenza del Comune di Nola, ma da sempre, anche il luogo dove poter esprimere qualsivoglia forma di cultura, di qualsiasi estrazione sociale e senza pregiudizi legati all’appartenenza politica degli artisti. Il libro “Nessun Dolore” – ha continuato Pizzella – è ormai un Best-seller, pubblicato il 13 ottobre 2010 e già alla quarta ristampa.
È un’opera letteraria degna di nota, edita da Rizzoli e quando l’associazione “Amici di Luigi Sepe” mi ha chiesto di presentarla in Aula Consiliare, nell’ambito delle manifestazioni culturali da loro promosse nel mese di Dicembre, sono stato lieto di farlo perché ritengo tale libro culturalmente formativo. Solo chi non conosce il contenuto del libro può offuscare una tale opera con imbarazzanti considerazioni. La conoscenza e la cultura che questa Amministrazione Comunale sta diffondendo nella città, non può essere assolutamente oggetto o strumento di demagogia e discriminazioni da parte di alcune organizzazioni o partiti politici.
Pertanto, senza dover giustificare le motivazioni delle scelte dell’Ufficio che rappresento, ma rassicurando la cittadinanza che le stesse scelte sono rispettose della Costituzione Repubblicana e rivolte assolutamente a dare un contributo per la crescita culturale della nostra città, rivolgo l’invito ai sottoscrittori del comunicato, di effettuare con cautela ogni qualsivoglia considerazione in merito ad eventi tenutisi ovvero, ancora da celebrare, al fine di evitare esasperazioni infondate”.
Antonio D’Ascoli
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