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Cronaca Redazione 14 gennaio 2011 23:28 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Frutto di impollinazione tra la varieta' siciliana "Napoletana" e un ecotipo campano Scoperto e studiato a Nola (NA) un nuovo clone di nocciolo non pollonifero altamente produttivo
Il dottor Luigi Conelli, agronomo e divulgatore della Regione Campania ha individuato un nuovo clone di nocciolo (Corylus avellana) non pollonifero e altamente produttivo, che potrebbe essere utilizzato sia per la produzione, sia come portainnesto, nella prospettiva di ammodernare e rilanciare la corilicoltura italiana, e in particolare quella della Campania, che vanta una notevole tradizione.
Le analisi del DNA hanno confermato che si tratta di una pianta propagata attraverso un'impollinazione naturale tra la Napoletana, cultivar diffusa in Sicilia e una varietà autoctona locale.
"Sto osservando in un’impresa agricola, già appartenuta al Barone Ravelli, nell’agro di Nola, centro in provincia di Napoli, l’unica pianta esistente in un vetusto noccioleto", dice Conelli. "La pianta" spiega il divulgatore "si è fatta notare per l’assenza dei polloni e per il colore giallo paglierino dei fiori femminili, senza il quale forse non sarebbe mai stata segnalata".
Nella foto, a destra, circoscritto dal cerchio color scarlatto, il fiore femminile di color giallo paglierino; a sinistra, dentro il cerchio color verde, i fiori maschili denominati amenti. Lo studioso pone l’accento sulla regolare e copiosa presenza di frutti tondi, di medie dimensioni, in ragione di una media di 18 chili che la pianta è in grado di produrre ogni anno, a differenza delle altre piante del noccioleto che, a stento, arrivano a una media di 6 chili.
"Data l’assenza dei polloni, la pianta non è stata mai propagata. Solo grazie all’interessamento di un’azienda vivaistica attrezzata per la micropropagazione si potrà disporre in futuro di un buon quantitativo di piante da utilizzare in impianti-pilota, in cui valutare anche la possibilità del suo utilizzo come portainnesto".
Comunicato
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