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Cronaca Redazione 26 febbraio 2011 21:55 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Il giorno 25, alle ore 17, nella Sala Consiliare del Comune di Nola, si è svolto il Convegno su: LAVORO, DIRITTI, DEMOCRAZIA promosso dalla Cgil della Zona Nolana e da quella di Napoli. Molto folta la partecipazione dei rappresentanti delle Associazioni del territorio, di Organizzazioni siciali e politiche, di lavoratori e di semplici cittadini.
Il Convegno, moderato da Salvatore Velardi, responsabile della Cgil Nolana, si è aperto con la lettura, da parte di Carlotta Indiano, della lettera di una giovane studentessa indirizzata ad un quotidiano nazionale, preoccupata del proprio futuro e del modello di donna che la società italiana di oggi promuove.
La risposta della giornalista (una precaria "di lusso", come lei stessa si definisce), letta da Nunzia Cassese, propone il tema dell'impossibiltà di programmare un progetto di vita, in assenza di certezze e di ancoraggi stabili. Considerazioni certamente amare e che rappresentano in modo molto efficace la condizione odierna dei nostri giovani e di quelli meridionali, in particolare.
E' seguita la lettura, da parte di Rossana Corbisiero, di un articolo sulla "dignità nella società di oggi" apparso sull'ultimo numero di "Indialogo", il mensile della Diocesi Nolana. Un articolo dove ci si interroga sul senso di dignità nella società italiana di oggi.
Una società che rappresenta la persona come oggetto utilizzatore del prodotto finale o come pezzo integrante della macchina produttiva e non piuttosto come un individuo ricco di intelligenza, di cuore, di anima, di affetti.
Le letture hanno introdotto l'ascotatore sul tema centrale del dibattito: il lavoro.
L'introduzione di Giovanni Nughes ha è posto il tema del lavoro dal punto di vista sindacale, certamente critico, descrivendo ed analizzando come esso abbia subito profonde trasformazioni che hanno modificato il sistema dei diritti, individuali e collettivi, e della democrazia nei luoghi di lavoro.
Il dibattito è proseguito seguendo due direttrici destinate, inevitabilmente ad incontrarsi e ad incrociarsi: quella tecnico-giuridico e quella politico-sindacale.
Dalla comunicazione dell'avv. Di Celmo, infatti, il confronto si è tenuto tra l'analisi del quadro normativo e giuridico esistente e le valutazioni sulle ricadute, spesso negative, sui diritti dei lavoratori e sulle possibilità di sviluppo del territorio e del paese.
Sono intervenuti il Sindaco Biancardi, il prof. Marco Esposito (docente di diritto dell'Università Parthenope), l'avv. Patrizia Nulli e l'avv. Francesco Arrotta (Scuola Forense di Nola), l'avv. Sabatino Dioguardi (Giuristi Democratici di Nola), l'avv. Angelo Cutolo e l'avv. Giuseppe Grauso, l'ass. alle Politiche Sociali Arcangelo Annunziata.
Salvatore Velardi, a nome della Cgil Nolana, non ha mancato di esprimere il giudizio assolutamente negativo sull'accordo sottoscritto tra la Ministra Gelmini ed il Presidente della Regione Caldoro sulla chiusura delle sedi univeristarie decentrate, tra le quali quella dell'Università Parthenope di Nola.
Velardi sosterrà ogni inziativa che verrà decisa dal corpo degli studenti di Nola ed invita tutti i soggetti istituzionali, sociali, politi, ecomici a far fronte comune contro tale decisione che, se attuata, non solo produrrà disagi gravissimi agi studenti, alle loro famiglie, ed agli operatori universitari, ma rappresenterà anche un inaccettabile impoverimento del territorio, economico e culturale. Si tratterebbe di un colpo che l'Area Nolana e Vesuviana non potrebbe sostenere.
Serena Sorrentino, segretaria Nazionale della Cgil, in un apprezzatissimo ed intervento, ha rappresentato le ragioni critiche della Cgil all'attuale Giverno, ponendo l'accento sulla scarsa considerazione che viene data ai temi ed ai problemi del lavoro, delle imprese e del Sud.
Valutazione ulteriormente aggaravata dalle mancate scelte compiute nei confronti delle Regioni Meridionali le quali, in un contesto economico di crisi, rischiano di essere abbandonate al loro destino, senza alcuna prospettiva.
Alcuni dati danno il senso del differenziale essiente: la disoccupazione doppia rispetto al nord, la povertà in crescita vertiginosa e doppia rispetto alla media nazionale, lavoro precario e, troppo spesso, debole ed insicuro, lavoro nero in aumento, aziende che chiudono, risorse del sud sottratte e dirottate verso altro obiettivi, una vita media di 3 anni in meno rispetto al nord. Sono solo alcuni degli indicatori che dimostrano la distanza abissale tra le 2 Italie.
Per questi motivi riproporre la centralità del lavoro, della sua qualità, del rispetto dei diritti dei lavoratori, di una legge sulla rappresentanza sindacale e sulla democrazia nei luoghi di lavoro, della riforma degli ammortizzatori sociali e del modello contrattuale, rappresentano punti basilari che la Cgil intende sostenere e portare all'attenzione del Paese, non escludendo nuove azioni di lotta dei lavoratori.
Solo con il coinvolgimento dei lavoratori e delle regioni meridionali il Paese potrà superare positivamente l'attuale crisi.
Foltissima la partecipazione di rappresentanti delle Associazioni del territorio, di Organizzazioni siciali e politiche, di lavoratori e di semplici cittadini.
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