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Cronaca Redazione 20 aprile 2011 00:02 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
NAPOLI - ''Per anni l'Asub SpA, società di proprietà della Provincia di Napoli, è stata fiore all'occhiello nei servizi che riguardano l'ambiente, il patrimonio e le persone''. Ecco perché le segreterie di Fim, Fiom, Uilm, Ugl, Failms e le rappresentanze sindacali ASsub, da tempo chiedono alla Provincia di Napoli un piano industriale; un ricambio generazionale; adeguate commesse, almeno triennali, con un adeguamento economico con i costi attuali di esercizio''.
''Alle richieste sindacali - si legge in una nota - hanno sempre corrisposto assicurazioni e consapevolezza, solo verbali, circa l'effettiva utilità di salvaguardare e rilanciare le attività di Asub. Ad oggi, verifichiamo che i mancati interventi hanno aggravato ulteriormente le condizioni generali della società; la Provincia disattende irresponsabilmente tutte le nostre richieste d'incontro; l'assessore al lavoro della Provincia di Napoli, condiviso dall'amministratore delegato dell'Asub, predispone un piano industriale che accoglie, in buona sostanza, le nostre richieste: il Consiglio di Amministrazione, ad oggi dimissionario, lo stravolge nei suoi punti qualificanti, ossia, sottrae commesse e risorse essenziali per la “messa in sicurezza” dell'Asub.
Taluni ''malpensanti'' sostengono che la scelta è stata condizionata dalla necessità di favorire appalti a privati''. Ed ancora ''la Provincia spende 2.000.000 euro per gli impianti di videosorveglianza, che chiude per non spenderne altri 200.000 euro necessari al funzionamento attivo degli stessi; si spendono 500.000 euro per incentivo all'esodo dei lavoratori ma non si provvede al reintegro di figure professionali, fondamentali per le attività produttive; intanto l'Asub ha una forte crisi di liquidità tale da rendere incerto il pagamento degli stipendi ai lavoratori per il prossimo mese di maggio''. ''E allora evidente che se non si recupera una sostanziale “inversione di tendenza”, questa importante esperienza lavorativa è destinata alla chiusura'', concludono le sigle sindacali.
Comunicato
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