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Cronaca Redazione 06 agosto 2011 19:57 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
lo chiede con forza il Comitato Civico per la difesa del diritto allÂ’acqua di Nola
NOLA - Il 12 e 13 giugno, nei Comuni che sono all’interno dell’Ambito ATO3, tra cui Nola, il dato referendario ha superato di gran lunga la media nazionale e, in sintesi, gli elettori, al di là di ogni schieramento politico, hanno semplicemente confermato ciò che stanno chiedendo da anni: LIBERARSI DELLA GORI. PERCHE’?
Ma per tutti i motivi di lamentela che sono stati ampiamente illustrati nell’Assemblea dell’ATO il 2 agosto scorso dai Sindaci di Castellammare, Nola, Pomigliano, Cicciano ed altri, in un elenco interminabile di inadempienze, inefficienze, sperpLAeri, sprechi e assunzioni clientelari che hanno portato la GORI ad impantanarsi in una situazione finanziaria complessa e delicata. Ed infatti, la GORI è stata definita, sempre dai Sindaci, ora “carrozzone politico”, ora “società gonfiata”, ed infine “un pozzo di spese senza fine e società priva di un credibile piano industriale”.
Dopo questo promettente inizio, ci si sarebbe aspettato che i Sindaci e/o loro delegati fossero consequenziali con l’impietosa analisi compiuta e, in ossequio alla volontà popolare manifestata con i referendum, ponessero almeno le basi per la pubblicizzazione del servizio idrico. Invece, i Sindaci hanno concluso affermando che la messa in liquidazione o ancor peggio il fallimento della GORI avrebbe comportato effetti disastrosi sui bilanci comunali per cui erano quasi costretti a sostenere l’aumento delle tariffe previa una serie di azioni di “pulizia interna e di misure atte a conferire efficienza economico-fiananziaria al gestore unitamente alla revisione dei patti parasociali”. In parole semplici, al di là delle buone intenzioni, ciò che conta è che si conferma la gestione del servizio alla GORI e le si somministra una boccata d’ossigeno aumentando del 20% le tariffe tra il 2011 e 2012 e, quindi, chiedendo ulteriori sacrifici ai cittadini per far fronte a guasti dovuti al clientelismo politico di un decennio ed alla confusione di ruoli tra controllato e controllore. Si è messo da parte l’esito referendario con un atto irrispettoso ed arrogante senza precedenti, con un vero e proprio colpo di mano, con una regia ben precisa.
Il Comitato ribadisce che ci sono colpe di diversa natura che vanno accertate e addebitate a chi le ha commesse, che è mancato il vigile controllo da parte dell’ATO e dei Comuni, che è stato sostenuto ed alimentato il serbatoio clientelare che ha portato la GORI a “gonfiare a dismisura le spese del personale” ed a rendere un pessimo servizio alla collettività con un notevole danno erariale.
Non è logico, né corretto, né accettabile che si ribalti il volere dei cittadini, ancor più quando una certa parte politica, visto fallire l’invito a non recarsi alle urne, cerca con altri mezzi di ottenere ciò che il popolo ha sonoramente bocciato.
Inoltre, il Comitato ritiene privo di qualsiasi principio di sana amministrazione e di rispetto democratico la proposta di aumentare le tariffe e completamente campate in aria le paventate disastrose conseguenze della necessaria liquidazione della società GORI.
Messa ai voti, in modo anche irrituale, la delibera di aumento delle tariffe ha conseguito il seguente risultato:
hanno votato a favore dell’aumento n. 27 Comuni, tra cui Nola, Pomigliano, Ercolano, Portici, Torre del Greco, Castellammare;
hanno votato contro l’aumento n. 14 Comuni, tra cui Angri, Casalnuovo, Cicciano, Nocera Inf., Pagani, Palma Campania, Torre Annunziata, S. Antonio Abate;
astenuti 3; fuori aula 2.
Il Comitato di Nola invita tutti i Consiglieri Comunali a richiedere con urgenza un Consiglio monotematico sulla questione GORI e sull’aumento delle tariffe alla luce del risultato referendario, e allerta tutti i cittadini a sostenere la ferma opposizione che verrà ripresa nei confronti della GORI e di chi ha deciso di riconfermarla nel servizio, nel mentre preannuncia che le decisioni assunte in Assemblea ATO saranno impugnate nel metodo e nel merito ai diversi livelli giuridico-istituzionali dalla Rete Comitati NO GORI.
La lotta dei cittadini riprende, con diverse modalità, sempre sul piano civile e democratico, finché la GORI ed i suoi amministratori e dirigenti non libereranno l’ATO3 ed i suoi cittadini della loro ingombrante presenza.
Comitato Civico per la difesa del diritto all’acqua di Nola
aderente al Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua-Roma
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