24/04/2024
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Cronaca Redazione 12 settembre 2011 00:01 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Truffa ed induzione al gioco d’azzardo, denunciati due habitué napoletani del ‘gioco dei tre campanelli’
E un’altra coppia di poco di buono targati Napoli sono stati colti n flagranza di reato e denunciati a piede libero ad opera dei Finanzieri del Comando Provinciale di Frosinone con l’accusa di truffa e pratica ed induzione al Gioco d’azzardo. Teatro del nuovo episodio di cronaca, che visto gli uomini della Guardia di Finanza frusinate colpire un duo di criminali specializzati nel cosiddetto “Gioco dei 3 Campanelli”, ancora una volta un’area di servizio del nostro sistema autostradale.
Ci riferiamo alla gettonatissima “La Macchia”, di Anagni, che, con quella cosiddetta “Casilina”(Castrocielo), è tra le più frequentate da imbroglioni e lestofanti casertani e napoletani. In questa occasione, la mannaia delle nostre Forze dell’Ordine, che, statistiche alla mano, sono tra le più efficienti d’Europa,si è abbattuta su una coppia di malviventi napoletani che, in concorso tra loro, ingannavano le loro vittime, facendo credere che, al gioco che proponevano fosse facile vincere. Gli ignari giocatori si accorgevano solo in secondo momento che non era così, cioè dopo che avevano perso ingenuamente qualche bigliettone.
Come si legge in un comunicato-stampa della stessa Guardia di Finanza, “Il gioco, sviluppato attraverso 3 campanelle e una pallina, consiste nell’individuare sotto quale campanella si trova la pallina, associando alla campanella “vincente” una somma di denaro. Riuscire ad individuare la campanella che nasconde la pallina non è sempre così facile, atteso che il “pallinaro” è molto abile ad effettuare il gioco velocemente in modo da ingannare l’occhio di chi sta giocando. Generalmente, all’esercizio del gioco illecito viene associata una truffa, realizzata da almeno due persone, che si posizionano in un luogo molto frequentato: uno dei malviventi si finge il conduttore del gioco e dispone su un tavolo un tovagliolo con sopra una biglia e tre campanelle, mentre il complice si finge un ignaro giocatore.
Così facendo, i due malfattori iniziano a giocare cercando di attirare l’attenzione della folla, con il risultato che il conduttore è sempre perdente ed è costretto a pagare all’altro una somma di denaro, le cui banconote sono messe ben in vista. A questo punto, dopo che si è formata una folla di persone intorno alla situazione, alcuni ignari turisti o cittadini, convinti di poter vincere, sfidano il “conduttore”; solo a questo punto inizia la vera truffa. La biglia non viene mai trovata, anche se l’organizzatore la mostra più volte alle “vittime”. Come sempre, però, chi delinque è sempre vittima di se stesso. Anche in questo caso, infatti, i protagonisti di questo nuovo atto di cronaca hanno sperimentato sulla loro pelle che il crimine non paga, anzi chiede sempre di saldare il “conto” e molto salatamente pure.
Daniele Palazzo
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