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Cronaca Redazione 21 ottobre 2011 00:24 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
POMIGLIANO - La trattativa in corso con i sindacati sul piano industriale dell’Alenia pur avendo fatto chiarezza su alcuni punti, in altri registra ancora qualche incertezza. In particolare sulla chiusura dello stabilimento di Casoria e relativo spostamento dei lavoratori presso il sito di Nola. Sono legittime le preoccupazioni dei lavoratori, ed anche le ragioni dell’azienda. Purtroppo bisogna recuperare quanto prima il divario di giudizio e addivenire ad un accordo condiviso. Ovviamente, coniugando preoccupazioni e ragioni, e con lo sguardo al futuro. È il mercato, la situazione economica mondiale e nazionale, le sfide provenienti dai crescenti processi di globalizzazione che lo impongono. Ma anche la precarietà del governo Berlusconi e la confusione politica.
L’azienda deve evitare di ricorrere al “prendere o lasciare”, e il sindacato deve evitare di dire “Casoria non si tocca”. Non è più tempo di pregiudiziali, interferenze ed imposizioni. È una sfida che ci viene dal mondo e che bisogna vincere. Lo stesso Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nei giorni scorsi ha affermato: “Occorre tornare a fare politica industriale come in passato”. Il sindacato deve chiedersi quindi, quale scopo ha la chiusura di Casoria, quale contributo da all’Alenia per la riorganizzazione del suo sviluppo, e quale è il modo più semplice e lineare per arrivare a questo scopo. Ancor prima deve accertarsi che vengono tutelati i diritti dei lavoratori, le loro capacità professionali, il loro futuro, e quello delle loro famiglie. E che si determinano condizioni favorevoli alle prospettive dei nostri giovani.
Ogni riflessione non può che partire dal cambiamento dell’economia, dal tempo in cui viviamo, dall’avvento di nuovi sistemi produttivi, dalle nuove organizzazioni e nuove tecnologie, e lo sguardo rivolto al futuro. Un futuro che piaccia o non, è già in corso da anni, e ha lasciato numerose vittime sul campo dell’industria, soprattutto in Campania, e le cui conseguenze devono ancora arrivare. Considerato l’immobilismo totale del governo, l’assenza di politiche industriali, la confusione politica e piani di crescita inesistenti, spetta al sindacato conquistarsi il ruolo da protagonista. Ed è questo futuro, ancor prima del presente che impone all’Alenia la necessità di riorganizzarsi, ristrutturarsi, dotarsi di un Piano industriale e di sviluppo per reggere la competizione e la concorrenza, per consolidare la sua presenza sul mercato. Su questo sembra che non c’è divario nelle varie posizioni. In quest’ottica il sindacato, deve possibilmente, evitare posizioni di attesa o di rigidità, che rischiano di subire, e non di contrattare invece, le scelte dell’azienda.
Deve accogliere la sfida, rendersi protagonista del rilancio industriale, riconquistare la capacità di “comandare il futuro” affinché l’Aeronautica e l’Alenia, siano il motore trainante dell’innovazione, dello sviluppo e dell’economia campana e meridionale. È ovvio, che al centro dell’azione sindacale deve esserci il confronto coerente e responsabile, la salvaguardia dei posti di lavoro, la tutela dei lavoratori, e di un futuro certo e migliore. Il sindacato deve assumere in prima persona la bandiera del risanamento e sviluppo dell’azienda, “pretendendo” impegni e garanzie concrete nell’eventuale spostamento dei lavoratori. Occorrono interventi oltre che tecnico-organizzativi, anche di carattere sociale. Se lo spostamento dei lavoratori di Casoria avviene nell’ambito di un programma di investimenti, ricerca, progettazione, rilancio e parallelamente ad una adeguata riqualificazione professionale, il sindacato deve confrontarsi nel merito e senza preconcetti, così come ha sostenuto l’onorevole Massimo D’Alema nella riunione della scorsa settimana presso il PD regionale.
Andrea America
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