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Cronaca Redazione 12 novembre 2011 19:21 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
SANT'ANASTASIA - Un vero successo per la Presidente della Commissione locale per le Pari Opportunità (C.P.O.), dott.ssa Francesca Beneduce, la realizzazione, come città pilota, dell’iniziativa dal titolo:“Giardino delle Donne d’Italia“.
Un successo che ha coinvolto piccoli e grandi, dal sindaco dei ragazzi, Francesca Pia Tufano, che ha tagliato il nastro e scoperto la targa, al sindaco Carmine Esposito, che ha seguito tutti i lavori del convegno, congratulandosi per gli interventi di Annamaria Barbato Ricci sulle donne che hanno "fatto" l'Italia e per gli spunti sul nuovo femminismo, sulla donna e famiglia, donna e scienza, donna e lavoro, donna e mobbing, donna e politica, donna e società offerti ai presenti in sala consiliare dalla giornalista Donatella Trotta.
L’inaugurazione dell'aiuola-monumento floreale dedicato alle donne costruttrici della Patria è avvenuta in un clima di vera festa, con intermezzi musicali del cantante Mikele Buonocore, applausi a scena aperta e complimenti al sindaco "per il decoro del paese - ha detto Donatella Trotta - che ho trovato molto carino e ben tenuto, a testimonianza di un governo della città molto sensibile ai temi del rispetto dell'ambiente, così come a quello delle donne e dei piccoli, visto che avete anche un baby sindaco donna".
Apprezzate dai molti presenti in piazza Siano le cinque piante che formeranno il roseto della nuova varietà di rosa “Donne D’Italia 150 anni”, ideata, realizzata e prodotta dall’ibridatore di San Remo, Antonio Marchese.
Il roseto con la relativa targa, offerti dal suddetto ibridatore e dall’Unicredit Banca, per l’occasione partner della C.P.O., hanno trovato posto nell’aiuola sita a Piazza Siano (di fronte al Servizio Tributi), per dar vita al monumento-simbolo “Giardino delle Donne d’Italia“, è stato inaugurato dal sindaco dei ragazzi, in presenza del sindaco di Somma Vesuviana e Sant'Anastasia, del Presidente del Consiglio Comunale Lello Abete, della consigliera Giustina Maione, dell'assessore Felice Manfellotto, di rappresentanti della P.S. di Ponticelli, della Banca partner e della Mir Onlus.
L’evento ha ottenuto i patrocini dell’ANCI Campania, del Ministro per le P.O. on. Mara Carfagna, dell’ass. Regione Campania dott. Ermanno Russo, dell’Ambito n. 14 della Città di Castellammare di Stabia e dell’Ambito 10. Il giardino sorto a Sant'Anastasia è anche contro la violenza sulle donne.
Le statistiche: il 75,2% delle violenze subite dalle donne italiane è commesso da familiari e persone conosciute. 6.743.000 sono le donne che hanno subito violenza fisica o sessuale: fra queste, 1.400.000 ha patito uno stupro prima dei 16 anni. Il 96% delle donne che, nel nostro Paese, subisce violenze, non le denuncia e attribuiscono il loro stato a incidenti domestici. Il 91% degli stupri che avvengono non è denunciato.
"Occorre ricordare, tenere sempre a mente - dice Annamaria Barbato Ricci - le dimensioni di questa guerra di genere. Sempre, e non solo nelle date fatidiche del 25 novembre e dell’8 marzo: non si può permettere che un giorno l’anno si celebri la Festa della Donna e per gli altri 364 ‘si faccia la festa’ alle donne, in un’inarrestabile scia di sangue.
Ricordare per dimenticare: dimenticare come ormai arrugginito reperto del passato il replicarsi ossessivo di episodi di violenza attraverso la realizzazione di una nuova armonia fra uomo e donna. Ha quest’obiettivo l’iniziativa ampia e articolata di Sant’Anastasia, apripista di un’iniziativa di grande valenza sociale: un monumento floreale alle donne che subiscono violenza, da quelle vittime di mano assassina alle violenze morali di cui è costellato il rapporto uomo/donna. Sant’Anastasia si è dunque posta come apripista di una maniera poetica e profumata per ricordarle e il patrocinio dell’ANCI potrebbe essere importante per un contagio virtuoso dell’iniziativa in moltissimi Comuni d’Italia. Si vorrebbe realizzare un circuito di Memorial di Rose Donne d’Italia, intitolato a Giovanna Reggiani, vittima di un’atroce violenza, simbolo di tante altre, che quotidianamente si registrano nelle cronache o nei silenzi".
Antonio Marchese, l’ibridatore sanremese chiamato il ‘Poeta delle Rose’, noto in tutto il mondo per essere l’unico a creare rose ‘dedicate’ (dalla Rosa Mystica, per la Vergine, alla ‘Ranieri III di Monaco’ alla ‘Rosa Romanoff’), su “La rosa Donne d’Italia 150 anni" dice che essa parla attraverso i suoi colori: c’è il verde della speranza, il giallo della festa delle Donne e il rosa, colore femminile per antonomasia. È un fiore che, reciso, può vivere anche tre settimane senza cure particolari. È forte e resistente quanto le madri. Le sue spine cadono dopo che si è maneggiato lo stelo, così come avviene per le donne che riescono a minimizzare problemi per gli uomini apparentemente gravi e difficili da risolvere”.
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