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Cronaca Redazione 16 novembre 2011 22:56 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
La scuola pubblica è abituata da qualche tempo a sentir parlare di tagli. Una giustificazione plausibile viene dal “ momentaccio economico “ che la nostra Nazione sta vivendo e che speriamo ( come italiani ) che venga al più presto superato. Come uomo dell’istruzione pubblica sarei disposto a sottopormi a sacrifici, magari partendo proprio dalle figure dirigenziali.
Mi sembrerebbe poco logico che si proseguisse ad indirizzare i tagli verso la sola scuola di Stato, tralasciando un adeguato intervento di sostanziosa decurtazione di fondi dalla scuola privata. Non accetterei di vedere dimensionata ed accorpata una pubblica istituzione come il Galileo Ferraris di Marigliano, riscontrando contemporaneamente il fiorire di euro in arrivo dal Ministero a favore di scuole paritarie da cui continuano a sollevarsi “ sonori ragli “, pur nel rispetto della Costituzione Italiana che ne sancisce l’esistenza. Non capirei la cura della emorragia di posti di lavoro dal pubblico e contemporaneamente una salda presenza del privato sul nostro territorio e sul resto del nostro Paese.
Se la priorità è quella di una istruzione statale che faccia formazione, cultura ed educazione, non accetto che i “ diplomifici “ continuino la loro produzione. Nessuno può smentire la bontà della scuola statale che, come affermava Aldo Moro nel lontano 1962 nella ( premessa alla nuova scuola medica unica ), “ l’istituzione scolastica prepara i cittadini del domani “.
Vincenzo Serpico
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