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Cronaca Andrea America 23 dicembre 2011 00:06 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
La notizia ha fatto il giro del mondo in pochi minuti. Un giovane napoletano cassintegrato FIAT, Ciro Esposito, iscritto alla FIOM CGIL, padre di tre bambini, ha ammazzato Babbo Natale. Le televisioni nazionali ed estere hanno sospeso i programmi in corso per annunciarlo in diretta e collegarsi con la città di Napoli. Tutti i blog, facebook, twitter, cellulari e smartphone, si tengono in contatto e si aggiornano continuamente. Dalle prime informazioni risulterebbe che il signor Esposito, da quattro anni in cassa integrazione, preso dalla disperazione, appena ha visto Babbo Natale durante la notte che girava con il sacco vuoto sulle spalle sotto casa sua, nel rione Dignità, ha avuto una reazione seguita da un acceso diverbio di cui non ricorda più nulla di quanto detto ed accaduto. Ora è in stato di fermo, seduto su di uno sgabello in ferro negli uffici della questura in attesa del giudice che dovrà interrogarlo, e nel frattempo si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda del vice questore.
Ripete soltanto con calma e pazienza: non ho niente da dire, non so di cosa parlate e di cosa mi accusate; Babbo Natale non lo vedo da quattro anni e se anche lo incontrassi neanche lo riconosco. So soltanto che ieri notte non sono uscito neanche per un attimo da casa mia. Intanto in via Medina davanti alla questura, nonostante il freddo e la pioggia, si sono raggruppati migliaia di uomini, donne, bambini, pensionati, precari, disoccupati, immigrati, che protestano con bandiere e cartelli in mano chiedendo il rilascio immediato di Esposito. Davanti a tutti c’è il presidente della Caritas, il parroco del rione, i sindacati, e le delegazioni di operai provenienti da ogni parte della Campania. Persino da Montemiletto in provincia di Avellino. Per questa sera è stata annunciato un corteo con fiaccolata con partenza dal rione Dignità e arrivo con comizio sotto il palazzo del governo regionale in via Santa Lucia, dove prenderanno la parola il segretario generale delle Nazioni Unite, il vescovo, il sindaco, il rappresentante dell’associazione “dammi un giocattolo per il mio bambino” ed un esponente della cultura e degli intellettuali di Napoli.
Hanno già dato l’adesione e assicurato la presenza i rappresentanti dei partiti, compresi quelli del governo “salva l’Italia”, la fondazione degli infermieri senza frontiera, e “l’associazione dei poveri cristi”. Parteciperà anche una delegazione dei lavoratori dello zoo che sta per chiudere, con orsi , elefanti, zebre e cammelli. La moglie di Esposito Ciro, una bella donna, bruna, con i capelli corti, senza rossetto sulle labbra, ma la semplicità dipinta sul viso, con i suoi tre figli al fianco è al centro di una cerchia di giornalisti e telecamere non fa altro che ripetere : “mio marito è un onesto lavoratore iscritto alla FIOM CGIL, si è sempre battuto per le giuste cause, non sarebbe capace di fare del male a nessuno, neanche a una mosca. Vi posso assicurare che ieri notte non si è mai allontanato da casa, siamo rimasti svegli tutti e due nel letto fino all’alba a parlare del nostro futuro e dei nostri figli, a ricordare il Natale di anni fa, di quando lui lavorava, non era a cassa integrazione e con noi c’era anche sua madre con la pensione che ci aiutava. Allora facevamo belle passeggiate nel periodo prenatalizio per ammirare le vetrine dei negozi, comprare qualche regalino, i vestitini per i nostri bambini e il panettone. Gli struffoli e roccocò li ho fatto sempre io, in casa. Adesso, invece, con tre figli, il pigione, mio marito a cassa integrazione, non abbiamo neanche più gli occhi per piangere.
È vero siamo mortificati e disposti a tutto pur di vedere crescere felici i nostri figli, ma da qui a pensare che avremmo ammazzato Babbo Natale, è un giallo metropolitano. Tra l’altro sappiamo benissimo che se va in giro con il sacco vuoto non è colpa sua , perché c’è chi lo costringe a farlo.” Ecco l’avvocato Antonio Del Vecchio, vecchio socialista, principe del foro, amico di famiglia e difensore di Esposito, uscire dalla questura e annunciare: “ signori e signore, amici e compagni l’equivoco è stato chiarito. Fra pochi istanti Ciro sarà di nuovo libero e in mezzo a noi. Babbo Natale era soltanto svenuto, non appena ripresosi ha dichiarato di essere stato aggredito da un noto titolare di una ditta di giocattoli. Anzi, ha perfino dichiarato che se le cose andranno bene per l’Italia, forse fra quattro, cinque, dieci anni, o chissà quando riprenderà a fare il giro nella notte di Natale con il sacco sulle spalle pieno di giocattoli anche per i figli degli operai.
È questo il sogno di Gennaro Capozzi che mi ha raccontato stamattina alla manifestazione dei metalmeccanici contro Marchionne e il governo dei banchieri.
Andrea America
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