18/04/2024
(165 utenti online)
Cronaca Redazione 15 marzo 2012 12:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Coinvolto un avvocato di Marigliano
CASALNUOVO - Un assessore, Bruno Perna , un ex assessore, Pietro Feliciello e l'avvocato Molaro, di Marigliano, al centro di un giro d’usura con tassi al trecento per cento. Attraverso una finta compravendita taglieggiano la vittima minacciando di impossessarsi della casa paterna se non si piega ai loro ricatti in denaro. . In manette da ieri Bruno Perna, assessore comunale ai lavori pubblici e medico dell’Asl Napoli 2, e Pietro Feliciello, ex assessore alla nettezza urbana. Perna attualmente si trova in carcere, a Poggioreale. Sarà interrogato stamattina dai magistrati. Feliciello invece è ai domiciliari. Ai domiciliari anche l'avvocato civilista di Marigliano, Francesco Molaro, e Assunta Cantone, una casalinga di Casalnuovo. Sono entrambi considerati dagli inquirenti complici in una storia di usura dove ad essere coinvolti sarebbero anche un notaio e un direttore di banca.
Sequestratii beni per un ammontare di 620mila euro. Ad eseguire l'operazione sono stati il comando provinciale di Torre Annunziata e la compagnia di Casalnuovo della Guardia di Finanza. Il fatto risale al 2008, quando un ex calciatore professionista di Castello di Cisterna, finito in difficoltà economiche, secondo l’indagine, si rivolge all’avvocato Molaro per ottenere un prestito di 25mila euro. A quel punto l’avvocato mette in contatto l’ex calciatore con Feliciello, che a sua volta organizza l’incontro con Perna.
In base all’accusa Perna propone in un primo momento la restituzione di 40mila euro entro due anni. Fino a quel momento, dunque, il tasso del prestito supera il cinquanta per cento. Ma prima di consegnare i soldi il medico spiega che bisogna dare il via alla vendita della casa di Castello di Cisterna del papà della vittima, un ex operaio in pensione. Una compravendita fasulla avvenuta nello studio di un notaio di Napoli. La casa è quindi formalmente ceduta ad Assunta Cantone al prezzo di 75mila euro, una cifra considerata dagli inquirenti troppo bassa.
Poco dopo Perna e la vittima si recano in una banca di Casalnuovo. Il professionista intasca subito 50mila euro. Al debitore vanno invece i 25mila euro richiesti. Dopo appena un mese, però, sempre in base all’inchiesta, la situazione precipita. Un giorno sì e l’altro pure Perna e Feliciello chiedono la restituzione di cifre sempre più elevate, pena l’acquisizione in via definitiva della casa di Castello di Cisterna. Le richieste di danaro fanno lievitare il prezzo della restituzione del prestito fino a 130mila euro. Quindi padre e figlio, esasperati, si rivolgono nell’autunno del 2010 alle forze dell'ordine. .
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti