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Cronaca Redazione 02 maggio 2012 14:18 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Saranno presentate le proposte per la ripubblicizzazione
NOLA - Nola torna ad essere protagonista della battaglia per l'acqua pubblica. I Comitati civici dell'Ato3 si riuniscono in assemblea giovedì 3 maggio alle ore 17.30 nella Chiesa dell'Immacolata, da anni luogo simbolo della campagna. Un punto di partenza per il nuovo percorso che porterà analoghe iniziative in numerose città del territorio per promuovere la ripubblicizzazione del servizio idrico.
Ad intervenire Luigi Conventi, portavoce del Comitato nolano, Gloria Cosenza e Giuseppe Grauso, della Rete civica per l'acqua pubblica, Rosario Stornaiuolo, presidente Federconsumatori Campania, don Aniello Tortora, responsabile diocesano della Pastorale sociale e lavoro, Corrado Oddi, delegato dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua. Ospite d'eccezione Alberto Lucarelli, docente universitario ed Assessore ai Beni comuni della città di Napoli, che ha avuto un ruolo importante anche nella stesura dei quesiti referendari. A tenere banco sarà soprattutto la recente vittoria dei Comitati davanti al Tar.
Infatti, la prima sezione del TAR Campania con sentenza 1809/2012 del 18 aprile ha accolto le ragioni dei Comitati della Rete Civica ATO3, insieme a Federconsumatori e Comune di Visciano, che chiedevano l’annullamento degli aumenti delle tariffe GORI.
E’ stato dichiarato illegittimo ed annullato il provvedimento con il quale molti sindaci del Sarnese Vesuviano - a partire dal primo cittadino di Nola - avevano approvato lo scorso 2 agosto gli aumenti salvaGORI. Il Tribunale amministrativo ha confermato quello che i Comitati andavano ripetendo da tempo: la scelta diaumentare le tariffe dell’acqua in tempo di crisi economica era dettata unicamente dalla necessità di salvare i conti malandati della GORI e non da un piano di gestione equilibrato ed efficiente.
Dopo i successi già ottenuti davanti ai Giudici di Pace, anche il TAR ha evidenziato che la gestione della GORI è piena di punti oscuri, inadempienze e mancanze, che molti avrebbero voluto far pesare sulle spalle dei cittadini. "I sindaci avrebbero dovuto controllare GORI e tutelare gli utenti - sottolineano i rappresentanti dei Comitati - invece si sono messi dalla parte sbagliata senza accorgersi che la delibera era priva di qualsiasi giustificazione. Cade per sempre il mito della presunta efficienza dei privati, pure i tribunali indicano che GORI è un carrozzone che fa acqua da tutte le parti.
È giunto il momento di far partire una grande operazione di trasparenza sulla gestione di questi dieci anni. I cittadini hanno il diritto di conoscere conti e criteri di assunzione del personale, gli investimenti fatti e i costi che ancora potrebbero gravare sulle loro spalle nei prossimi anni. Bisogna attuare i referendum - concludono - avviando subito la ripubblicizzazione per strappare il controllo dell’acqua ai mercanti, restituendo ai cittadini la gestione di un bene essenziale".
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