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Cronaca Redazione 16 maggio 2012 18:37 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
CIMITILE - Dopo l’inaugurazione del “Maggio dell’Architettura” organizzato dalla SiebenArchi di Nola coordinata dall’ Arch. Antonio Ciniglio, avvenuta il 4 maggio presso le Basiliche Paleocristiane e che ha visto tra i partecipanti il prof. Arch. Massimo Pica Ciamarra e il prof. Massimo Bignardi, i quali hanno ampiamente trattato l’ “Arte Ambientale e Architettura del Paesaggio”, il nuovo incontro dell’11 maggio 2012 si svolge ancora sullo sfondo di un paesaggio così insolito, e delicato come quello delle Basiliche Paleocristiane. Si discute questa volta di “Paesaggio Urbano”. La serata è stata introdotta dal Prof. Arch. Vincenzo Meo docente di Urbanistica presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” il quale ha denunciato dal punto di vista urbanistico una cattiva tutela del paesaggio in Campania poiché regolata da leggi che si avviano ad essere approvate nelle quali si elimina la possibilità di vincolo in zone come la costiera amalfitana e la penisola sorrentina. L’artista della serata è stata presentata dal Prof. Arch. Benedetto Gravagnuolo, docente di Storia dell’Architettura Contemporanea presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” il quale ha ricordando Le Corbusier che a soli 24 anni con la sua macchina “Cupido 80”, durante il suo Vojage D’Orient ha fatto della fotografia un’ espressione artistica simile a un disegno o una pittura.
La parola è poi passata all’ospite della serata Raffaela Mariniello, una fotografa di origini napoletane che ha cominciato come foto reporter per poi focalizzare la sua attenzione su tematiche sociali e culturali rendendo la sua ricerca artistica particolarmente sensibile al rapporto tra l'uomo, gli oggetti del suo quotidiano e il luogo che abita. La professionista ha mostrato alcuni suoi lavori attraverso un video e foto che sostanzialmente possono dividersi in due parti: la prima inspirata al bianco e nero , la seconda ai colori. Il filmato intitolato “L’opera ovunque” riproduce periferie di città scelte per l’assenza di stratificazione temporale e pianificazione urbana, immagini notturne e a tratti surreali che trasmettono l’inquietudine, la calma o la paura che sente chi è dietro la macchina in posti della città non raccontati. Quanto alle foto la prima raccolta mostrataci è stata “Bagnoli, una fabbrica”, una raccolta fotografica in bianco e nero ambientata all’Italsider di Bagnoli pochi mesi prima della dismissione. In essa la presenza fisica dell’uomo è assente ma vi sono le azioni, i luoghi che gli appartengono, catturando attraverso l’obiettivo il paesaggio caratterizzato dai resti della fabbrica ed immagini della città, raccogliendo tutto in un solo scenario con una scena di fondo ed un primo piano, come su un palcoscenico; la seconda raccolta “Souvenirs d’Italie” ha come fine quello di osservare le trasformazioni di note città italiane preda del turismo di massa abbandona il bianco e nero ed usa il colore, che per l’autrice identifica con il kitsch, evidenziando l’orrore che ha invaso i centri storici italiani.
Emergono così situazioni ironiche e stridenti inducendo chi guarda alla riflessione di come il consumismo e l’uniformità finiscono col sottrarre ai luoghi la propria identità. La Mariniello interviene su luoghi molto simili al vero ma assolutamente finti come ne “L’Italia in miniatura” dove la distinzione tra realtà e artificio si riduce fino a confondere lo spettatore. Rilevanti sono state alcune immagini di città fra le quali quella di Venezia, scattata di notte in assenza di turisti in cui è ritratto il Ponte dei Sospiri in restauro che denuncia come i turisti siano attratti più dai cartelloni pubblicitari che dal paesaggio in sé. Questo è il motivo per il quale ci invita attraverso le sue opere ad osservare la realtà, il paesaggio, il lato sublime di ciò che invece è sempre intorno a noi: la poesia del mondo. La serata si è conclusa con l’invito dell’Arch. Antonio Ciniglio a partecipare all’incontro del 18 maggio a Cimitile presso le Basiliche Paleocristiane. Tra gli ospiti l’ Arch. Orlando di Marino, dottore di ricerca in Storia dell’Architettura presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e il prof. Arch. Cherubino Gambardella della Seconda Università degli Studi di Napoli.
Anita Bianco
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