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Cronaca Redazione 10 giugno 2012 01:31 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Pataticoltori: la patata mariglianese è la più sana e controllata d’Europa
MARIGLIANO - Una marea di polemiche, e minacce di denunce per diffamazione, ha suscitato l’articolo sulla Patata Tossica. L’articolo è nato da una lettera di un nostro assiduo lettore, Salvatore Vecchione, che denuncia la pratica dell’essiccamento artificiale della pianta della patata. L’articolo ha sviluppato sul Blog un acceso dibattito a cui hanno partecipato autorevoli esponenti del mondo agronomo campano, tra cui Luigi Conelli e Liberatore La Marca, che difendevano la pratica attuata dai contadini, che non è realizzata con il Paraquat.
L’Associazione Napoletana Pataticoltori , invece, ci ha contattato e ci ha invitato a pubblicare una loro nota:
“Nel famoso articolo, la redazione insinuava, attraverso le parole di un certo signor Vecchione che le patate del nostro territorio fossero tossiche perché sottoposte al l’utilizzo di un sostanza ormai da anni interdetta all’uso.
Per rendere merito a chi, in questo territorio e in questo comparto ci lavora e ci investe, come tecnici e aziende agricole, possiamo dimostrare che tali affermazioni sono non solo infondate e non veritiere ma soprattutto diffamanti e con un preoccupante preordinato scopo di colpire un settore che anche se martoriato dalla crisi continua ad essere uno dei più importanti in termini occupazionali della nostra città.
Il consiglio che umilmente diamo a chi si vuole cimentare in queste questioni è di correlare tale inchieste con dati scientifici certi e di cercare di raccogliere maggiori informazioni magari con l’aiuto di qualche esperto - Continua l'accorata lettera -
In merito alla questione, il disseccamento della parte aerea delle patate è una consueta e consigliata tecnica agricola diffusa in tutto il mondo che si effettuata 10-15 giorni prima della raccolta ha lo scopo di favorire la maturazione della parte esterna del tubero. Tale processo viene effettuato in una determinata fase fenologica della pianta e con principi attivi (diquat e carfentrazone-etile da disciplinare della Regione Campania ed Emilia-Romagna per la lotta integrata), così come è documentabile dai dati in nostro possesso sui residui dei tuberi che con costanza vengono eseguiti, ammessi e registrati dalle case produttrici per tale scopo presso il Ministero della Salute, dell’Ambiente e dell’Agricoltura.
Tali molecole hanno la caratteristica di agire per contatto e di velocizzare la senescenza della pianta senza lasciare alcun tipo di residuo fitotossico né nei tuberi (e quindi senza alcun tipo di problema per la salute umana) né nel terreno in quanto sono immediatamente capaci di degradarsi e quindi disattivarsi a contatto con il suolo.
L’Associazione Napoletana Pataticoltori continua con tono duro nella difesa della pratica attuata e sulla genuinità delle patate del nostro territorio, che anche in passato hanno subito una campagna diffamatoria .
L’utilizzo, invece, della citata molecola “Paraquat “, anch’essa facilmente degradabile con il suolo, è stato interdetto con un Decreto del Ministero della Salute nel 2007. Per tale motivo non solo non è più consentita la vendita da diversi anni ma soprattutto non è più utilizzata dagli agricoltori stessi.
Nel caso in cui il sig. Vecchione fosse a conoscenza di qualche “consorzio”, come lui afferma, ancora in possesso di tali prodotti farebbe bene a denunciare tutto ciò agli organi preposti (se vuole anche con il nostro aiuto) e non a lanciare messaggi infondati e generalizzati, ma soprattutto diffamatori per chi investe in lavoro e passione e meriterebbe senza dubbi dei risarcimenti.
Infine vogliamo affermare ancora una volta che le produzioni di patate di questo territorio sono una ricchezza non solo storica, ma soprattutto importante in termini di qualità nutritive e organolettiche cosi come dimostrato dai maggiori mercati internazionali, e che ad oggi insieme alle altre colture dell’intera regione Campania, risultano essere le più controllate forse dell’intero mondo agricolo europeo.
Il comparto agricolo del territorio anche se non è sempre ben ripagato dall’attenzione pubblica continua ad essere un fondamento importante per l’economia cittadina, e notizie false e superficiali di non esperti possono causare ulteriori danni irreparabili".
Insomma, l'argomento è delicato. Siamo nel triangolo della morte e i danni che ciò ha causato, soprattutto al comparto agricolo, in questi anni è enorme. Ne siamo coscienti. Ciò, però, non può esimerci dal pubblicare le lamentele dei nostri lettori, nelle quali si affermano cose precise. Allo stesso modo, però, diamo spazio a chiarimenti e repliche , anche rabbiose. Noi, rivendichiamo, semplicemente, il nostro diritto di cronaca, nel rispetto degli ideali, della lealtà e della buona fede e con l’obbligo a rettificare notizie inesatte e a riparare subito a eventuali errori.
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