26/04/2024
(146 utenti online)
Cronaca Redazione 07 agosto 2012 10:06 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
TUFINO - Lista Civica per Tufino non ha mai avuto timore di “suggerire idee e consigli”
alle amministrazioni comunali per il progresso civile, sociale e culturale
della comunità. Nel passato e nel presente. Però non sappiamo come fare.
Nonostante gli impegni assunti in campagna elettorale nessuno strumento formale
è stato attivato per la partecipazione democratica da parte dell’
amministrazione in carica. Per questo siamo costretti ad affidare le nostre
“idee” e i nostri “consigli” a un manifesto che però non sappiamo a chi
indirizzare (a “Tufino Libera” che chiede idee e consigli firmando la lettera
ai cittadini, o all’amministrazione?), oltre che ai nostri concittadini. Noi
capiamo perché il manifesto sui debiti comunali è stato firmato da “Tufino
Libera” e non dall’amministrazione: Angelo Esposito è stato assessore al
bilancio della giunta Ferone per oltre 7 anni e poi consigliere comunale di
opposizione; Pellegrino Falco è stato vicesindaco della giunta Ferone e poi
consigliere comunale di opposizione; il nostro Sindaco Antonio Mascolo è stato
consigliere comunale di opposizione per 10 anni. È inconcepibile che non
conoscessero la situazione finanziaria del Comune visto che il loro compito
principale era quello di controllo. Comunque raccogliamo l’invito rivolto ai
cittadini di Tufino, pensiamo anche a noi, (o no?) e proponiamo alcune nostre
idee.
“Tufino libera” nella lettera ai cittadini “minaccia” sacrifici non leggeri:
non vorremo aggiungere, dopo Berlusconi, Monti e Ferone, il nome di Mascolo
alla lista di chi ha più contribuito ad aggravare la situazione economica
personale dei Tufinesi. Già troppo paghiamo! Non è giusto che le colpe delle
passate amministrazioni vengano fatte pagare dalle tasche dei cittadini di
Tufino. Ci aspettiamo invece che l’amministrazione comunale, sensibile alle
difficoltà che sta vivendo la comunità, se ne faccia carico. E lo faccia a
partire dalla TARSU (tassa sui rifiuti), che è tra le più alte della Provincia
di Napoli, e tenendo al minimo l’aliquota IMU.
Il Comune ha, per parte corrente, una spesa di circa tre milioni di €.
Risparmiare eliminando gli sprechi e razionalizzare dovrebbe essere
relativamente semplice: bisogna però avere la volontà di farlo. In questo senso
ben venga una “Spending review” anche non leggera che tagli spese inutili e
privilegi e cercando di salvaguardare, e possibilmente aumentare, la spesa
sociale e culturale.
Ogni amministrazione democraticamente eletta, anche se non maggioritaria, ha
la facoltà (o il dovere) di proporre la sua idea di città per il quinquennio di
governo. Per questo troviamo giusto che l’amministrazione Mascolo abbia
revocato il “PUC di Ferone”. Ci auguriamo però che vengano almeno rispettate le
procedure di formazione del piano (confronto con le rappresentanze economiche,
sociali e culturali del territorio) e che si sia aperti alle giuste indicazioni
che potrebbero venire da questi incontri. Noi, per esempio, condividiamo l’
indirizzo politico di localizzare l’eventuale zona di espansione di edilizia
residenziale tra i nuclei urbani preesistenti fermo restante il proposito di
evitare quanto più è possibile il consumo di territorio e fatto salvo il
recupero dell’ esistente (centro storico). Non condividiamo certamente il
disegno, dichiarato dal vicesindaco, di espandersi verso Cicciano o
Roccarainola. Non è interessante da un punto di vista urbanistico né ha senso,
a meno che non si debba pagare qualche debito assunto a Risigliano durante la
campagna elettorale.
Sono passati quasi cento giorni dall’insediamento e nessuno si è accorto che
è cambiata l’amministrazione. In cento giorni Napoleone riconquistò e riperse
un impero (senza soldi). Certo Mascolo non è Napoleone. Però non ci si può
trincerare dietro la litania della mancanza di fondi per giustificare l’
assoluta immobilità di questa amministrazione. Dare segnali di cambiamento non
richiede risorse o capitali: non sono necessari interventi costosi o opere
faraoniche. Sarebbe già un grosso segnale di cambiamento l’ordinaria
amministrazione efficiente ed efficace ma sarebbe una vera rivoluzione
ricordare:
Il cambiamento non è una persona, non è un gruppo, non è una forza, non è un
diverso cognome, il cambiamento è il metodo, il modo di trattare le questioni,
la volontà di ascoltare tutti e di mettere tutti al centro dell’
amministrazione.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti