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Cronaca Francesco Piscitelli 26 settembre 2012 18:48 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Continua la polemica che vede come protagonisti le suore salesiane dellÂ’Istituto Don Bosco di Pomigliano dÂ’Arco e il Comune
POMIGLIANO D’ARCO – Se non fosse che al posto di un parroco ci sono delle suore salesiane e il sindaco coinvolto è di centrodestra, la vicenda che tiene banco a Pomigliano in questi giorni sembrerebbe proprio tratta da Peppone e Don Camillo, con l’amministrazione comunale che entra in conflitto con un istituto religioso locale; motivo di scontro, i tagli – a detta delle salesiane - ai finanziamenti per le attività socio-formative. Ma andiamo con ordine.
L’istituto – “Figlie di Maria Ausiliatrice don Bosco” (questo il nome completo) è un istituto che svolge da anni attività di recupero e sostegno scolastico per bambini con difficoltà di apprendimento o in condizione sociale precaria; i costi di queste opere non sono indifferenti, per questo, la precedente giunta comunale aveva stipulato con l’istituto una convenzione che prevedeva un finanziamento di 20.000 euro per garantire la necessaria copertura finanziaria alle attività sociali svolte dalle suore. I problemi sono sorti quando, afferma Rosaria Elefante (legale delle salesiane), la nuova Giunta non ha provveduto a rinnovare la convenzione.
Il caso del cancello – L’edificio in cui si svolgono le attività sociali delle suore fa parte di un complesso più grande (in precedenza appartenente sempre alle religiose, poi venduto in parte al Comune) in cui trovano posto anche degli uffici comunali e una scuola materna: per accedervi, l’entrata più agevole è attraverso il cancello che dà sul cortile delle salesiane. In base alla convenzione stipulata con l’amministrazione, le suore si erano impegnate a mantenere aperto l’ingresso e consentire l’accesso alla scuola e agli uffici, ricevendo in cambio un contributo (compreso nel finanziamento) per il servizio di guardianìa. Pur mancando il rinnovo di tale convenzione, le suore hanno mantenuto aperto l’accesso, perché – afferma sempre l’avvocato – il Comune all’inizio dell’anno si era dichiarato disposto ad aprire trattative per il rinnovo della convenzione. Non ricevendo più notizie per mesi, lunedì 24 settembre le suore hanno chiuso il cancello, non prima di aver però segnalato la presenza di altri varchi di accesso, o almeno così si difendono da chi accusa di aver creato disagi e lasciato i bambini per strada.
La reazione del Comune – Il Sindaco Raffaele Russo non ha preso bene l’iniziativa né le giustificazioni addotte: “Si è arrivati a negare – ha affermato il primo cittadino – che la serrata abbia causato ieri problemi di ordine pubblico e disagi a tante famiglie oltre che a molti utenti dei servizi sociali”. “La relazione della polizia municipale che attesta tutto ciò è a disposizione di chiunque voglia prenderne visione, tant’è che gli stessi vigili urbani hanno ipotizzato una denuncia nei confronti dell’istituto per interruzione di pubblico servizio”. Per ciò che concerne la convenzione, il Comune si difende asserendo di essere in regola coi pagamenti, giacché, afferma sempre il Sindaco, “il 18 gennaio 2010 un mandato di pagamento disponeva l’erogazione di 7.250 euro, residuo dell’anno precedente; il 27 gennaio 2011 sono stati erogati all’istituto 27 mila euro; nel 2012, precisamente il 17 febbraio, un mandato attesta l’erogazione di un ulteriore anticipo di 4 mila euro”.
Spiegazioni che non convincono – Le suore, fanno sapere in un comunicato del loro legale, respingono le accuse di interruzione di pubblico servizio e non trovano congrue le puntualizzazioni sui finanziamenti. Si tratta, appunto, di “un residuo dell’anno precedente” (amministrazione di centrosinistra), così come i 27mila euro del 2011, sempre stanziati dalla precedente giunta comunale. Per ciò che concerne i 4.000 euro, la causale del bonifico riportava “Per contributo attività, più guardiania anno 2011”, il che lasciava appunto pensare che l’intera cifra per la convenzione 2011 fosse solo quella.
Russo decide di troncare il dialogo – Il Sindaco, probabilmente anche seccato dalle troppe polemiche, nella giornata del 26 rilascia un comunicato: “Prendo atto, viste le ultime posizioni che provano a smentire finanche dati di fatto, come non esista più alcun margine di collaborazione, pertanto provvederemo a ridisegnare accessi alternativi alla scuola e procederemo con tutti gli atti consequenziali”. Nei prossimi giorni non mancheranno altre reazioni e polemiche dopo gli ultimi eventi; come sempre, comunque, in mezzo ai conflitti si ritrovano coinvolti i più deboli: che ne sarà delle attività oratoriali e del sostegno ai bambini disagiati, non è dato saperlo, certo è che le parole dell’amministrazione suonano come un vero e proprio strappo e i margini per ricucire la rottura sono difficili da individuare.
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