25/04/2024
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Cronaca Redazione 01 ottobre 2012 14:27 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Via alle bonifiche regionali a Marigliano, Mariglianella, San Vitaliano, Brusciano e Scisciano. A Castello di Cisterna sono 20 le aree da bonificare. Il piano però viene contestato per il taglio di diversi siti inquinati. Soltanto Nola detiene il primato
MARIGLIANO - La Regione Campania taglia i siti da bonificare a Marigliano. Scoppia la protesta. I cittadini contestano il piano regionale di bonifica dei siti inquinati della Campania. Nella città, classificata dalla prestigiosa rivista medica americana “Lancet Oncology”, come capitale degli sversamenti illegali, sono stati riconosciuti solo 26 siti da bonificare. Secondo gli ambientalisti, invece, sarebbero addirittura 35 i siti pericolosi in base al precedente piano di bonifica, redatto dall'ex commissario straordinario per l'emergenza rifiuti Guido Bertolaso. "Cosa è successo nel frattempo? Perchè questo numero così irrisorio -gridano i cittadini- dove non figurano neanche notorie località pattumuera tossica come Ponte dei Cani, Crocelle e masseria del Monaco?".
Per la Regione Campania, infatti, sono solo 26 i siti che vanno risanati e si tratta per lo più di impianti privati dove prima vi erano attività produttive o rivendite di carburanti.. Un numero assolutamente irrisorio rispetto allo scempio ambientale del territorio. Viene, però, garantita la bonifica del sito di ecoballe di Boscofangone, masseria Verduzio e del terreno "ex Sasso" di via Spione, acquisito al patrimonio comunale dove furono sversati oli esausti nel terreno. A Mariglianella, le aree contaminate sono 13 tra cui anche il sito di ceneri combuste di fitofarmaci e chimici per l'agricoltura "Agrimonda", che avrebbe contaminato il suolo e le acque sotterranee con rifiuti tossici. A Brusciano i luoghi contaminati sono solo 10.
Il record dei siti che beneficeranno delle bonifiche spetta a Nola con 95 aree inquinate. Sorprende anche il dato di Acerra, martoriata da veleni tossici di ogni tipo: solo 56 i luoghi che potranno beneficiare dei fondi per le bonifiche. Venti le aree pericolose a Castello di Cisterna tra cui due rivendite di carburanti, un sito di stoccaggio di idrocarburi e un’industria chimica dove si sarebbero depositati pericolosi alifatici clorurati che avrebbero contaminato le acque sotterranee. Nei 18 siti di San Vitaliano figura, invece, un’industria che avrebbe prodotto alifatici clorurati cancerogeni che sarebbero penetrati, secondo gli esperti regionali, nella falda..
E' un vero e proprio bollettino da guerra, anche, l’elenco dei materiali altamente nocivi per la salute umana ritrovati presso le sponde dei Regi Lagni. Nei primi 50 cm dello strato di terreno sono stati individuati metalli pesanti come il Berillio, Stagno, Zinco, Antimonio, Arsenico, Cadmio, Cromo totale, Mercurio, Piombo, Rame e Vanadio, tre congeneri degli Idrocarburi Policilcici Aromatici, Fitofarmaci (DDD, DDT,DDE) e Policlorobifenili ed Idrocarburi Pesanti. Ma anche qua Marigliano resta per ora a bocca asciutta. Niente fondi, niente bonifiche. Non decolla neppure il Parco dei Regi Lagni che pure aveva avuto il placet dell'Unione Europea. Insomma solo stalli e ritardi inmmissibili mentre la gente continua ad ammalarsi.
Le indagini hanno appurato anche che nelle acque interne agli alvei c’è Arsenico, Mercurio e Nichel, Idrocarburi Policilcici Aromatici, ma anche Fitofarmaci (Simazina,Clorfenvinfos, Clorpyrifos e Diuron) mentre nelle acque sotterranee Arsenico, Manganese e Mercurio ed Alifatici Clorurati Cancerogeni (Cloroformio e Tetracloroetilene e Fluoruri.
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