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Cronaca Redazione 11 gennaio 2013 21:09 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NAPOLI - "L' annuncio di stamane dell' allargamento della zona rossa del Vesuvio - dichiara il commissario regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli già assessore provinciale alla Protezione Civile - non è una novità. Sono mesi che se ne discute. Il problema vero sono i piani di evacuazione che la Protezione Civile nazionale non ha ancora aggiornato per la zona rossa del Vesuvio e addirittura non ha realizzato per i Campi Flegrei e l' isola d' Ischia. La Protezione Civile Nazionale negli ultimi anni a nostro avviso si è totalmente disinteressata alla sicurezza delle popolazioni locali arrivando a dare la priorità addirittura alle trivellazioni a Bagnoli invece che alla redazione e attuazione dei piani di emergenza.
Un atteggiamento che sta cambiando a causa del fatto che nell' area Flegrea si è passati dal livello 'base' a quello di 'attenzione' sul fenomeno del bradisismo. Per non parlare dei risultati degli studi decennali dei tecnici pagati milioni di euro dalla Protezione Civile e dei lavori dell' Osservatorio Vesuviano che ancora oggi sono incredibilmente e vergognosamente ignoti agli amministratori ed alle popolazioni locali".
"A seguito dell' allarme recentemente lanciato dall' Osservatorio Vesuviano sull' incremento del bradisissmo dei Campi Flegrei - dichiara il Prof. Giuseppe Mastrolorenzo vulcanologo dell' Osservatorio Vesuviano - ribadisco la richiesta oramai ultraventennale di un piano di emergenza per garantire l' immediata evacuazione delle popolazioni a rischio nei comuni direttamente esposti a possibili eventi vulcanici esplosivi nel super vulcano dei Campi Flegrei.
Studi sull' attività vulcanica avvenuata in passato, simulazioni numeriche delle possibili eruzioni che potrebbero verificarsi in futuro e ricerche sulla estesa camera magmatica attualmente presente al di sotto dei Campi Flegrei effetuati da me e da altri colleghi nell' ultimo decennio e pubblicati sulle maggiori riviste internazionali hanno evidenziato la necessità di un piano di emergenza che pur annunciato continuamente dalla Protezione Civile Nazionale non è mai stato realizzato e comunicato ai comuni a rischio".
"Anche per il Vesuvio - conclude Mastrolorenzo - per il quale c' è un piano di emergenza le mie ricerche hanno rilevato come esso sia assolutamente inadeguato e sottodimensionato rispetto alla reale pericolosità del vulcano. Infatti secondo i miei studi sono ben i 3 milioni i cittadini che dovrebbero essere interessati al piano di evacuazione e non gli 800mila attualmente stimati".
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