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Cronaca Redazione 24 gennaio 2013 10:51 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Rinviati a giudizio tecnici, progettisti e titolari della società "Ipodema"
MARIGLIANO - Non solo il Consiglio di Stato, ma anche risvolti penali sul caso dell'abbattimento di villa Attena. Il pm della procura di Nola, Visone, ha rinviato a giudizio tecnici, progettisti e titolari della società "Ipodema" responsabile della demolizione del palazzo di epoca razionalista, realizzato da Marcello Piacentini, noto architetto del regime fascista.
Una villa, quella Attena, rasa al suolo nel giro di poche ore per fare spazio ad una maxi speculazione edilizia in pieno centro, producendo atti falsi, planimetrie non rispondenti allo stato dei luoghi. Insomma dati fuorilegge per poter beneficiare di quanta più cubatura possibile fino al punto di lottizzare anche il giardino della splendida villa, che per anni ha ospitato la scuola elementare e anche gli uffici dislocati del Comune.
Un abbattimento che comportò anche l'aggressione dei giornalisti e fotoreporter Anita Capasso e Maurizio Sena portatisi sul luogo per documentare il caso. Per la magistratura nolana sono state volutamente alterate le indicazioni delle superfici reali ed inoltre si è dato corso anche ad un ulteriore edificabilità del 35% prevista dal piano regionale casa solo per il miglioramento abitativo e non nei casi di abbattimenti e ricostruzioni come è avvenuto per la villa Attena.
Una maxi speculazione evidente e realizzata in pieno centro, dove sulle ceneri di villa Attena, che in origine era un'abitazione monofamiliare, si è dato corso a locali commerciali al piano terra e a numerosi appartamenti. Un caso non sfuggito neanche al noto giudice del Consiglio di Stato capitolino, Orsola Lidia Spiezia, che chiede giustizia.
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