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Cronaca Redazione 20 marzo 2013 16:48 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Manifestazione di protesta dei lavoratori e incontro in prefettura
Questa mattina, a seguito delle lettere di licenziamento ricevute dai lavoratori (gran parte dei quali già in cassa integrazione straordinaria), dalle ore 8:00 si è tenuta una manifestazione spontanea dei lavoratori dell'Azienda "Romana Impresa SpA", affidataria da parte dell'Anas dei lavori sulla Strada Statale 268 (la cosiddetta "Strada della Morte").
La manifestazione, tenuta ha vissuto momenti di forte tensione e non è degenerata grazie alla professionalità dimostrata dalle forze dell'ordine (prontamente intervenute) e dai rappresentanti sindacali della Cgil e della Fillea che sono riusciti a contenere la protesta nell'alveo di un naturale, anche se inevitabile, conflitto sociale dovuto alla perdita del lavoro.
Molti cittadini ed automobilisti, che pure sono stati costretti a subire disagi e rallentamenti, hanno dimostrato nei confronti dei manifestanti solidarietà e comprensione. Non è stato registrato alcun atteggiamento di ostilità e/o di intolleranza.
La manifestazione si è conclusa pacificamente alle ore 10:00 quando è giunta la convocazione ad horas da parte della Prefettura.
In tale Sede la Cgil e la Fillea, nelle persone di Ciro Nappo, di Giovanni Passaro, di Salvatore Velardi e di Domenico Galloro, hanno illustrato le motivazioni della protesta ed invitato la Prefettura a convocare in tempi brevi un tavolo di confronto con Regione, Anas, Romana Impresa ed Organizzazioni Sindacali.
La S.S. 268, è bene ricordarlo, è stata progettata, finanziata e realizzata nei primi anni '80 come strada di raccordo dei Comuni Vesuviani. Nel corso degli anni, a seguito del notevole incremento del traffico privato e di quello commerciale, si è rivelata assolutamente inadeguata ai bisogni commerciali e di mobilità per l'intera Area (da Cercola fino ad Angri).
Una strada estremamente pericolosa perché, pur essendo a scorrimento veloce, ha solo due corsie, nessuna piazzola di sosta, nessuna corsia di emergenza. I morti, purtroppo non si contano più. A seguito dei numerosissimi incidenti (l'ultimo dei quali nel mese di febbraio scorso con la morte di 4 giovani) ed a seguito degli studi della Protezione Civile che hanno indicato la necessità del raddoppio della strada per motivi legati ad un'eventuale situazione di crisi in caso di fenomeni eruttivi del Vesuvio, la Regione Campania, con finanziamenti propri, europei e nazionali, ha avviato, nel corso degli anni, i primi lavori. Lavori costosissimi, ma che sono andati avanti molto a rilento: a fronte di un finanziamento di circa 120 milioni di euro è stato realizzato poco più del 10% dell'intera opera.
La Cgil incolpa il presidente della Regione Campania Caldoro per il ritardo dei lavori: “Esiste il progetto, esistono i finanziamenti immediatamente spendibili, esiste l'Impresa, esistono i lavoratori altamente professionalizzati, ma nulla viene realizzato”. E sfida i sindaci dell'Area Vesuviana a sostenere con coerenza e con forza l'iniziativa della Cgil Pomiglianese e Nolana e della Fillea Cgil Napoli .
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