26/04/2024
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Cronaca Redazione 15 aprile 2013 18:56 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Passaggio e Inaugurazione Presidio Libera Area Nolana intitolata a “Giuseppina Guerriero”.
NOLA - Arriva la Carovana internazionale antimafie. Il 30 marzo la Carovana internazionale antimafie, promossa da Arci, Libera e Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Uil e La Ligue de Enseignement, è ripartita per il suo sedicesimo viaggio.
La Carovana è partita simbolicamente da Tunisi. Il 30 pomeriggio i due furgoni della Carovana si sono imbarcati e sono arrivati in Sicilia . Da lì si sposterà nelle altre regioni italiane, per arrivare nel sud della Francia. Saranno circa 120 tappe di un viaggio che durerà 79 giorni e che si concluderà il 6 giugno con eventi a Milano, e in contemporanea Firenze e Roma, per ricordare le stragi di mafia avvenute in quelle città 20 anni fa. La Carovana farà tappa in Campania dal 15 al 17 aprile.
A Nola arriverà domani alle ore 16:00 e farà sosta in P.zza Duomo. Dalle 17:30 alle 18:30 ci sarà un passaggio tra i Comuni dell’Area Nolana. Mentre dalle 18:30 alle 19:30 la carovana si fermerà alla Festa del Minibasket della “G.L. Libera San Vitaliano” presso la Polisposrtiva dia Via Grenn a San Vitaliano. Per finire , la Carovana dalle 19:30 alle 20:30 inaugurerà il Presidio Libera Area Nolana intitolato a “Giuseppina Guerriero” .
Il tema dell’edizione 2013
Per molte persone, impoverite dalla crisi economica e senza nessuna prospettiva di futuro, diventa sempre più difficile resistere al richiamo dei facili guadagni promessi dalla criminalità organizzata realizzabili con comportamenti che violano le regole. La scommessa è quella di far capire che una società con alti livelli di illegalità è una società in cui aumentano le disuguaglianze sociali, cresce l’impoverimento, diminuiscono le opportunità per tutti, a partire dai giovani.
Ogni anno le attività illegali (mafie, evasione fiscale e corruzione) sottraggono circa 500 miliardi di euro alle economie legali e quindi ai cittadini onesti. Un costo enorme che ricade sull’intera collettività, aggrava i costi della crisi, compromette le possibilità di sviluppo. Questo il messaggio che la Carovana, nel suo lungo viaggio, cercherà di veicolare in tutti i luoghi che visiterà, animandoli con iniziative che solleciteranno la partecipazione attiva di tutti.
I carovanieri saranno i narratori, la memoria storica di questa impresa attraverso i diari di bordo giornalieri, gli album fotografici, i video realizzati.
Ci si mette in viaggio quando si vogliono visitare luoghi diversi da quello in cui viviamo e operiamo e quando vogliamo conoscere persone che hanno da raccontare cose nuove che neanche si immagina di potere scoprire. A volte ci si mette in viaggio quando si vuole andare a trovare qualcuno e poter rafforzare con la presenza fisica la nostra intenzione di essere parte importante della sua esistenza e del suo percorso. Altre per portare qualcosa di noi nei luoghi che si attraversano. La Carovana Antimafie si mette in viaggio esattamente per le ragioni intrinseche al viaggiare stesso. Non si tratta soltanto di una dislocazione di iniziative e lotte nel territorio collegate da un solo pensiero portante, si tratta soprattutto della possibilità di costruzione di relazioni tra le persone e di reti comunitarie, puntando l’attenzione sulla questione della costruzione di luoghi di aggregazione, di spazi di socialità, di luoghi per combattere il degrado e la marginalità sociale – terreni in cui le mafie e la criminalità prosperano – attraverso la costruzione di una mappa reale attraversata da un viaggio vero.
Il viaggio della Carovana Antimafie attraversa il territorio con un percorso a tappe che si propone di portare solidarietà a coloro che in prima fila operano per la legalità democratica e la giustizia sociale, per dare opportunità di crescita sociale, per sensibilizzare le persone affinché tengano alta la tensione antimafia, per promuovere impegno sociale e progetti concreti. La Carovana si mette in viaggio e percorre migliaia di chilometri dunque per animare il territorio e porre l’accento su questioni che si legano con le questioni della democrazia, della legalità, della lotta alle mafie, come uno strumento di contaminazione che permetta di sperimentare nuove forme di partecipazione, favorire dinamiche di coesione sociale e di produzione di beni relazionali. Per questo momenti salienti della Carovana sono proprio i passaggi del testimone da tappa a tappa, rappresentati fisicamente dall’arrivo e dalla partenza dei furgoni di Carovana con a bordo i carovanieri, ovvero i “narratori” ufficiali del lavoro di antimafia sociale, coloro che quotidianamente – attraverso gli incontri con i parenti delle vittime di mafia, partecipando ai campi della legalità sui beni confiscati, elaborando modalità e strumenti nuovi di lotta alle mafie – arricchiscono e si spendono sui propri territori.
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