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Cronaca Redazione 05 giugno 2013 22:54 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
" Ci hanno levato l' unico luogo di aggregazione del quartiere umiliandoci e sbattendoci per strada. Già alcuni di noi si sono ammalati".
NAPOLI - Si sono messi in catene davanti all'ex loro ritrovo per denunciare, con l'eclatante protesta, l'occupazione abusiva da parte di ignoti del centro per anziani a loro donato una decina di anni fa dal Comune di Napoli nella Municipalità di Fuorigrotta a Via Cupa Canzanella.
La struttura, come spiegano gli anziani, gli fu sottratta alcuni mesi fa da alcune persone che, entrate nottetempo, chiusero le porte con catene e lucchetti. Da allora i vecchietti, una sessantina, sono costretti a riunirsi nel terrazzo sovrastante la struttura dove risulterebbe anche amianto rimanendo all'addiaccio pur di passare un po' di tempo tra coetanei chiacchierando o giocando a carte.
Fuorigrotta non è un quartiere per vecchi, Siamo anziani non rifiuti umani, massimo rispetto per gli anziani di Napoli. Ecco alcuni dei cartelli che il gruppo agguerrito di vecchiatti capitanato dal responsabile regionale dei Verdi Ecologisti Francesco Emilio Borrelli che da tempo segue la loro triste vicenda.
"Al posto degli anziani ci sono soggetti che illecitamente hanno occupato un sito comunale. Da quando sono aumentati anche i drogati ed il giro di spaccio nella zona con una presenza impressionante di siringhe per strada. Il comune poi incredibilmente continua a pagare le utenze di questo sito illegalmente sottratto agli anziani del quartiere. In particolare le luci restano accese ininterrottamente giorno e notte. Adesso ci aspettiamo un intervento rapido ed energico da parte dell' amministrazione affinchè sia liberato lo spazio e restituito ai legittimi assegnatari. Alcuni di questi anziani si stanno ammalando perchè devono stare alle intemperie se vogliono incontrarsi e passare del tempo in compagnia per non rimanere soli nelle loro abitazioni".
"Ci stanno privando - spiega Eugenio Autieri uno dei vecchietti che capeggia la protesta - anche delle ultime poche gioie della vita. Ci hanno levato con la forza e la violenza il nostro piccolo punto di incontro e socializzazione che usavamo da decenni. Ci hanno umiliati e lasciati soli". "Abbiamo lavorato e sofferto - spiegano gli anziani del quartier - per tutta la vita e adesso ci tocca anche questo. Non è giusto".
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