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Cronaca Redazione 09 giugno 2013 00:02 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il GIP del Tribunale di Nola, letto gli atti, convalida il sequestro e chiede la caratterizzazione dei rifiuti rinvenuti.
MARIGLIANO - Sequestrata una vasta discarica di circa duemilacinquecento metri quadrati a Marigliano. Ad effettuare il sequestro è stata la Polizia Provinciale di Nola, che è intervenuta in seguito a una segnalazione da parte di alcuni cittadini che utilizzano quotidianamente la vicina stazione della Circumvesuviana. Si tratta di un terreno , adibito alla vendita di materiale per l’ edilizia, dove sono stati rinvenuti rifiuti di varia natura, pericolosi e non pericolosi, stoccati e in parte smaltiti illegalmente.
Il titolare della ditta, sig. E.G., in base alle segnalazioni ricevute da tempo, si dedicava all'attività di gestione di rifiuti in assenza di qualsiasi autorizzazione. Nell’area, su terreno nudo e all’intemperie, sono stati rinvenuti rifiuti divisi per tipologia: più di 100 mc. di rifiuti composti da inerti da demolizione, motori e cambi di autocarri non bonificati, molti accumulatori al piombo (batterie) presumibilmente esausti, una carcassa di container chiuso nella quale erano depositati rifiuti ferrosi costituiti da attrezzature meccaniche e agricole in disuso, e altro materiale ferroso in evidente stato di abbandono. Inoltre, in detta area vi erano allocati, e anch’essi sequestrati, molti macchinari utilizzati per svolgere l’attività abusiva, alcuni che necessitano anche dell’autorizzazione regionale per l’ emissione in atmosfera.
Gli agenti di Polizia Provinciale, sentito l’ Ufficiale Valente Andrea, hanno posto in sequestro preventivo le aree interessate e hanno inviato la segnalazione alla Procura di Nola, oltre a informare le autorità competenti per la bonifica dei luoghi interessati dai depositi.
Si tratta di un’importante operazione di tutela ambientale che si è resa possibile anche grazie alla fattiva e preziosa collaborazione instaurata fra il distretto della Polizia Provinciale e la cittadinanza.
Il GIP del Tribunale di Nola, letto gli atti, convalidava il sequestro e chiedeva la caratterizzazione dei rifiuti rinvenuti.
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