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Cronaca Redazione 23 settembre 2013 00:55 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Sequestrato un impianto termico a servizio di una nota falegnameria del nolano.
NOLA - Gli uomini del Distretto Nolano della Polizia Provinciale, agli ordini del tenente Andrea Valente , in via Nazionale della Puglie, hanno apposto i sigilli di sequestro a un grosso impianto termico obsoleto per la produzione di acqua calda, di una nota società di falegnameria del posto.
L’attività di polizia giudiziaria, avviata a seguito dell' avvistamento da lontano di un' intensa colonna di fumo, ha portato al sequestro preventivo dell' impianto termico, alimentato con i rifiuti prodotti a seguito della propria attività, rifiuti che, invece di essere smaltiti regolarmente, venivano bruciati all'interno della grossa caldaia obsoleta e priva di autorizzazione all' emissione in atmosfera.
Inoltre è stata sottoposta a sequestro giudiziario un' area di circa 50 mq., posta all' interno dell'opificio, nella quale erano stoccati un notevole quantitativo di rifiuti prodotti e in particolare: imballaggi in plastica e ferro, imbottiture di pannelli coibentati, circa 2 mc. di cenere derivante dalla combustione dei rifiuti, tutti stoccati all' intemperie e su nudo terreno.
La Procura della Repubblica di Nola ha anche emesso informazione di garanzia a carico del legale rappresentante delle società, sig. P.R., per le violazioni emerse in ordine ai reati previsti dal decreto legislativo n.152/2006 (Codice dell’Ambiente). Difatti il titolare della società in questione è indagato per le violazioni dell’articolo 269 del Codice dell’Ambiente, relativamente alla immissione in atmosfera delle sostanze gassose, in assenza di autorizzazione, e degli artt. 192 e 208 del decreto stesso, per la non corretta gestione dei rifiuti. Emissione in atmosfera non autorizzata.
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