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Cronaca Redazione 25 ottobre 2013 11:12 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Non c'è traccia dell'atto dei lavori di corso Umberto I al Comune: sparito. A denunciarlo il Commissario Prefettizio Zappalorto
MARIGLIANO - E' giallo sulla polizza fideiussoria dei lavori di corso Umberto I. L'atto è sparito dal Palazzo di città. A mettere in luce la clamorosa verità è stato il commissario prefettizio, Vittorio Zappalorto. Il viceprefetto, subentrato al primo cittadino Antonio Sodano, sfiduciato da ben 17 consiglieri comunali: voleva recuperare qualche centinaia di migliaia di euro per riparare i guasti provocati dai pessimi lavori alla fine dei quali il corso anziché garantire una viabilità ottimale sprofonda. Il basolato è sconnesso ed è causa di infortuni e danneggiamenti alle auto.
Al Comune si è perso il conto degli atti di citazione di richiesta di risarcimento
danni. Intanto la polizza è sparita e la ditta è fallita mentre aumentano i
sospetti che la polizza fosse falsa: insomma inesistente. Due anni di lavori per
rifare la pavimentazione, circa un milione di euro spesi: ma corso Umberto I
per gli automobilisti è un percorso da Camel Trophy.
Il basolato resistito nei secoli non è stato in grado di far fronte all'incapacità tecnica dei tempi nostri. Corso Umberto I era stato chiuso dal 2009 al 2011 per consentire lo svolgimento dei lavori di sistemazione del basolato. L'intervento, però, fin dal primo momento si era rivelato un flop e i cantieri erano diventati eterni in seguito a numerose interruzioni dovute anche ad ispezioni circa la normativa sulla sicurezza e a passaggi di cantiere. Il basolato fu messo in posa male creando dislivelli tra un basolo e l'altro e addirittura enormi voragini.
Il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto, ora cerca di correre ai ripari per far fronte al problema, lamentato dai cittadini e anche da numerose forze politiche. E' stato, infatti, già stilato un elenco di ditte specializzate, che presentano nel proprio organico abili scalpellini in grado di cesellare il basolato e metterlo in posa come facevano i propri antenati. Una ricerca che andava fatta a monte per evitare di dover dar corso a lavori bis sperperando fondi pubblici.
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