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Cronaca Silvia Giustiniani 27 ottobre 2013 17:08 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
BRUSCIANO – L’ulivo è il simbolo dell’armonia e della concordia, che augura la fine della violenza. E’ questo quello per cui i cittadini di Brusciano hanno manifestato venerdì 25 ottobre ed è proprio per questo motivo che si è deciso di piantare simbolicamente un alberello di ulivo presso la Casa Comunale di Brusciano.
Tantissimi i partecipanti che hanno preso parte alla fiaccolata, il cui fine era quello di far sentire la voce di un popolo stanco di vivere in una terra martoriata da criminali che distruggono l’ambiente e la vita di molti solo per denaro. La “Terra dei Fuochi” ci appartiene e dobbiamo restituirle la sua armonia e la sua salute.
Erano presenti il sindaco, avvocato Giuseppe Romano, il parroco Don Salvatore Purcaro, i componenti della Giunta Comunale, i Consiglieri comunali, il Presidente del Consiglio Luigi D’Amato, gli istituti Dante Alighieri, Guido De Ruggiero e De Filippo con i loro dirigenti, la Polizia Municipale coordinata dal Comandante Antonio Di Maiolo, un gruppo di Carabinieri guidato dal Maresciallo Marco Di Palo e numerosissime famiglie.
Tantissimi erano anche i ragazzi che hanno sfilato con i loro striscioni.
Don Salvatore Purcaro ha invitato tutti a “vivere il dono del sapere leggere il segno dei tempi alla luce del Vangelo. Con uno sguardo sapiente si valutano le circostanze e le situazioni e così capiremo che il problema dell’ambiente e dei rifiuti non nasce per caso, è perché non abbiamo attivato la nostra capacità di giudizio. I tumori non sono castighi o punizioni di Dio, ma sono causati da altri. I nomi dei responsabili saranno giudicati dalla Magistratura; i nomi dei nostri defunti sono accompagnati dalla nostra preghiera. E da cristiani dobbiamo andare oltre, aprire le menti per scoprirci figli di Dio e fratelli tra noi e, tutti insieme, poter non essere folla, ma popolo davanti a Dio”.
Ha concluso il sindaco: ““con questa straordinaria manifestazione di grande partecipazione popolare, Brusciano alza la voce e lancia il suo grido di dolore e di rabbia. In piena sinergia con il nostro parroco, Don Salvatore Purcaro, abbiamo voluto fortemente organizzare questa singolare fiaccolata che ha visto marciare per le strade della nostra città una fiumana di gente. Senza invitare grandi cariche politiche ed istituzionali, un intero paese -ha precisato il primo cittadino- ha risposto al nostro appello e con silenziosa compostezza ha voluto far sentire forte la voce e dire basta alla morte delle nostre terre e dei nostri figli. Ora tutti hanno il dovere morale di intervenire per fermare l’apocalisse che lentamente sta ingoiando uomini, donne e bambini. Ma ci vuole il coraggio di dire la parola fine a questo scempio e lavorare tutti insieme partendo dalle istituzioni per il riscatto della nostra terra e per il futuro dei nostri figli. Come sindaco, sono pronto a dare il mio massimo impegno quotidiano nel vigilare contro il degrado ambientale del nostro territorio e a combattere a fianco dei miei cittadini. Fino a deporre la fascia tricolore, se serve a dare forza all’invocazione di ridare respiro alle nostre terre martoriate e avvelenate dagli sversamenti illeciti di rifiuti e roghi tossici, terre contaminate da un’attività camorristica che va avanti da circa vent’anni e che ora è giunto il momento e l’obbligo di fermare con interventi decisi ed incisivi. Ringrazio tutti per la partecipazione: le famiglie ed i loro bambini, i giovani e gli anziani, le associazioni, culturali,ambientali, civili e religiose, tutte nessuna esclusa, la Chiesa, la Scuola e le Forze dell’Ordine. Grazie Brusciano! ”.
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