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Cronaca Redazione 04 novembre 2013 17:37 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
È sufficiente l'etichetta di provenienza italia? - Riceviamo e pubblichiamo
MARIGLIANELLA - In un momento così particolare, così complesso, un momento in cui la Terra Dei Fuochi, la terra dei veleni, è sulla bocca di tutti, un momento di estrema emergenza, sinceramente vorrei, come me credo tutti, essere rassicurato sulla reale provenienza geografica dei nostri prodotti. Vorrei un maggiore rigore nei controlli in merito soprattutto ai terreni ove vengono coltivati e quindi raccolti gli alimenti di cui ci sfamiamo, che ingeriamo, che offriamo dinanzi ai nostri figli. Vorrei essere semplicemente trattato con i guanti, avere un occhio di riguardo da parte del mio approvvigionatore quotidiano, il mio supermercato, il mio mercatino, il mio fruttivendolo, il mio ortolano, appunto.
Vorrei una chiara, netta e precisa circostanziata tracciabilità dei prodotti, in un momento in cui andare a fare la spesa è come spararsi un colpo nelle parti basse, perché devi cercare di capire se ti provocherai il cancro, la leucemia o il linfoma di Hodgkin. Allora mi appello alla coscienza di Voi agricoltori onesti: difendete il vostro operato, il vostro lavoro, i vostri ideali, il vostro essere virtuali.
Si parla di 30/40 per cento in meno di vendite dei prodotti agricoli, di tir di nostri prodotti rifiutati al Nord e rispediti al mittente, la Campania tossica rischia di diventare un marchio di origine incontrollata e avvelenata.
Ogni giorno leggo di prodotti agricoli zeppi di metalli pesanti. Ci stiamo incanalando in una enorme crisi che finirebbe per condannare e annientare anche la produzione agricola dei tanti prodotti da secoli rinomati della nostra Campania Felix. Sono, spesso, disorientato e spaventato di fronte al banco ortofrutticolo, dei latticini e suoi derivati e questo non deve e non può accadere; voglio controlli a difesa di quanto di buono e sano ancora si produce in Campania. E’ essenziale per conoscere con quale pomodoro è fatto, ad esempio, un minestrone. Bisogna fare in modo che la legge obblighi il produttore ad indicare in etichetta l’origine delle materie prime. L’unica soluzione per rispettare veramente la salute del consumatore è quindi la trasparenza delle informazioni scritte sull’etichetta dei prodotti. Basta quindi ad etichette generiche.
Se ne lamentano i contadini che hanno difeso con i denti le loro terre, scontando la pena del frutto sano tra le mele marce e se ne lamentano anche i piccoli industriali, sopravvissuti a fatica allo smantellamento produttivo di questi anni, che non possono più dire da dove vengono.
confido nella magistratura nell’individuare i colpevoli, i responsabili di tutto ciò….al fine di fare luce su questo fenomeno criminale, sull’olocausto politico del XXI secolo.
chi doveva controllare…e non l’ha fatto? chi doveva vigilare…e non l’ha fatto e perché? chi sedeva sugli scanni delle specifiche commissioni?
Arch. Leopoldo Esposito
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