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Cronaca Andrea America 10 novembre 2013 20:08 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANELLA - Chi l’avrebbe mai detto che ieri sera, verso le nove, sotto un cielo stellato e una luna sorridente, passeggiando per Fifth Avenue, una delle strade più importanti di New York , avrei incontrato il neo sindaco Bill De Blasio, seduto fuori una pizzeria italiana gestita da un ristoratore di Brusciano emigrato in America, agli inizi della Seconda Repubblica. Bill era in compagnia di sua moglie e dei suoi figli, e sul tavolo rettangolare in plastica, c’era una pizza Margherita, con mozzarella di bufala e pomodorini del Vesuvio, lunga circa un metro per cinquanta di larghezza, in un vassoio di stagnola, oltre ad una bottiglia di vino rosso, con l’etichetta sopra “aglianico beneventano”, e sette lattine di coca cola. Davanti alla signora invece c’era una normale pizza con salsicce e friarielli e una più piccola che secondo me doveva essere una pizza a portafoglio.
Non vi dico la gioia di Bill nel vedermi. Non ci vedevamo dalla nascita, ma non ci siamo mai persi di vista. Ha lasciato subito moglie, figli, forchetta e coltello, per trasformarsi in fulmine e corrermi incontro ed abbracciarmi. Non mi sembrava vero, ma dovete credermi. “Andrea che piacere vederti, comm stai, vieni ccu mme ti presento i miei, siediti facci compagnia e mangia la pizza cu nuie”. Nello stesso momento ho provato gioia e imbarazzo, non sapevo che dire, cosa fare. Alla fine ho ritenuto di non rifiutare l’invito, nonostante avessi ancora lo stomaco sottosopra per aver letto una grande stupidaggine che per ore mi ha perseguitato e costretto a chiedermi se i protagonisti di quell’articolo lo fanno o lo sono davvero? Confesso che la pizza era davvero squisita e dopo abbiamo anche mangiato una dolce fetta di babà al rhum, preparato dalla moglie del ristoratore.
Un caffè preparato con la Bialetti tre tazze, alla fine non poteva mancare. E non è mancato anche se Bill l’ha preso amaro. Come tutte le cose liete, fra sorrisi, ricordi, avvenire e passato, verso mezzanotte ci siamo salutati. Non senza una lacrimuccia sul viso di Bill, il quale mi ha sollecitato di riferire ad alcuni suoi vecchi amici di scuola, di non mancare il giorno del suo insediamento alla carica di sindaco perché lui ci tiene molto alla loro presenza. Ha anche aggiunto che se non dovessero farli entrare non è un problema e non devono preoccuparsi, basta che dicano chi sono e si apriranno tutte le porte d’ingresso. Inoltre di nascosto dalla moglie e dai camerieri, mi ha riferito che se non andranno a New York, in quanto sono impegnati ad assicurare la salute dei cittadini e la bonifica del territorio, non sarà un problema e lui non se la prenderà, aggiungendo che nei prossimi giorni in occasione del giro delle capitali europee inserirà anche Mariglianella e verrà al comune per prendere un caffè e salutare gli amici della maggioranza e i nemici dell’opposizione.
Infine mi ha chiesto notizie sul funzionamento dei manicomi in Italia. Non ho saputo cosa rispondere. Stavo per dire sono chiusi, quando giungeva a passo lento e con occhiali neri, Robert Deniro in compagnia di Al Pacino, che appena vistomi ha esclamato: “paisà, che fai , te ne vai, statte ancora, parlammo nu poco, famme capì che sta succedendo o paese vuosto pecchè aggia firmato nu cuntratto pe gira nu film nei prossimi mesi”. Veramenre? Ho risposto. E che film? Il titolo per adesso è provvisorio, “Pane e puparuolo”, poi alla fine deciderà il regista in accordo col produttore, ha risposto Roberto sorridendo, mentre Al Pacino ripeteva, nun è o vero, o titolo do’ film è stato già deciso,se chiamme “ I love you Mariglianella”. Ovviamente ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale. Abbiamo scherzato, naturalmente.
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