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Cronaca Redazione 09 gennaio 2014 23:42 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Operai minacciano il suicidio per salvare il posto di lavoro
SAN VITALIANO - Lavoratori in sciopero alla Redoil di San Vitaliano. Il curatore fallimentare liquida l’azienda e per gli operai viene annunciato il licenziamento. Venti gli operai che finiranno in strada senza un lavoro. E’ protesta. I lavoratori occupano l’azienda. “Da qui non ce ne andiamo. Devono darci delle certezze”.
Intanto due si distaccano dal gruppo e si portano sul tetto minacciando di buttarsi giù. “Il lavoro è dignità. Non possono togliercelo. Questa è un’azienda attiva che ha sempre onorato gli ordinativi”, continuano gli operai. Intanto i custodi giudiziari ricorrono in appello contro il curatore fallimentare che ha messo in liquidazione l’azienda.
E’ questo il tentativo estremo di Ornella Renella, Mario Porcaro e Aldo Burzo che intendono tenere in piedi questa azienda diventata il simbolo del riscatto sociale, dopo il sequestro avvenuto su disposizione della magistratura per presunta evasione fiscale.
Ora gli operai lanciano l’appello per spingere il curatore fallimentare a fare dietro front e a lasciare l’impianto nelle mani dei custodi giudiziari che continuerebbero a garantirgli il lavoro, anziché metterli in strada.
Si spera che la corte d’appello, che si riunirà il 5 febbraio, accolga il ricorso presentato. "Stanno distruggendo un'attività florida senza pietà per incapacità loro. Così si distrugge il sud", concludono i lavoratori. Tutti sperano in un risoluzione conveniente per tutti, anche per gli operai, della vicenda .
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